Tutto come previsto. Che a Vibo si andasse al ballottaggio era una previsione facilmente prevedibile alla vigilia. Nessuna coalizione aveva la forza ed i numeri per primeggiare al primo turno e così è stato. Il centrodestra con Roberto Cosentino candidato a sindaco si era illuso che potesse riuscire nell'impresa sfruttando la forza elettorale delle proprie liste ed un'affluenza che è rimasta sostanzialmente uguale a cinque anni fa.
Ma i vari Daffinà, Comito, La Gamba e Luciano non hanno fatto i conti con un voto iper-frammentato, con tante liste che hanno beneficiato della forza personale di alcuni candidati in prima persona e di chi, dietro le quinte, ha gestito pacchetti di voti consistenti. La previsione di arrivare a 8500-9000 voti si è sciolta come neve al sole fin da subito: Cosentino è rimasto sempre sotto la soglia "psicologica" del 40% arrivando a conquistare il 38,43% dei voti. Le liste invece hanno raggiunto il 41,89%. D'altra parte, ecco il centrosinistra con Enzo Romeo: il candidato a sindaco ha tirato su di sè tanti consensi, il 31,92% con le liste che lo hanno sostenuto che si sono fermate al 27,39%. Risultato molto importante per la coalizione di centro guidata da Francesco Muzzopappa: 28,85% dei voti al candidato a sindaco, 30,16% alle liste. Poca roba per la quarta candidata, Marcella Murabito di Rifondazione Comunista che ha racimolato appena lo 0,81%.
Il voto disgiunto
Chi pensava alla vigilia che Roberto Cosentino potesse naufragare rispetto al voto delle liste è rimasto un po' deluso per i numeri debordanti che alcuni pronosticavano. Il voto disgiunto a sfavore c'è stato ed è un dato inconfutabile che pesa molto rispetto alla dispersione del voto che andremo ad analizzare a breve. In termini percentuali Cosentino rispetto alle liste perde il 3,46%, in valore assoluto perde 539 voti. D'altra parte, chi ha sfruttato a proprio favore il voto disgiunto è Enzo Romeo che si porta a casa il 4,53% in più rispetto alle liste: in valore assoluto sono qualcosa come 896 voti. Francesco Muzzopappa invece perde l'1,31%, in valore assoluto sono 170 voti in meno.
La dispersione del voto
A Vibo nessuna lista delle 16 in competizione ha superato i 2000 voti. Un dato che spiega come il voto sia stato iper-frammentato soprattutto se si fa un primo paragone con l'elezione del 2019 dove stravinse il centrodestra e dove due liste (Forza Italia e Città Futura) presero, rispettivamente, 3415 voti e 2495 voti. Oggi la lista più votata è Cuore Vibonese - Una città libera e, paradossalmente, è una lista che non rientra nelle due coalizioni al ballottaggio. Questa compagine fa capo all'ex consigliere regionale Vito Pitaro che ancora una volta ha mostrato i muscoli così come nel 2019 con Città Futura. La sua lista ha preso il 10,71%, pari a 1943 voti. La seconda lista in assoluto più votata è poi quella del Partito democratico che ha raccolto il 9,91% dei voti, pari a 1798 voti. Al terzo posto ecco Forza Italia con il 9,59%, pari a 1739 voti. Poi a seguire ecco le liste Centro Studi Progetto Vibo (a sostegno di Romeo), Forza Vibo, Fratelli d'Italia e Andiamo Oltre (a sostegno di Cosentino) e Insieme al Centro (a sostegno di Muzzopappa). Insomma un voto davvero iper-frammentato che mostra ancora una volta come le dinamiche politiche in occasione di elezioni comunali contino fino ad un certo punto.
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