Il consueto incedere sonnacchioso dell’estate lametina è scandito dai comunicati stampa pressoché quotidiani di rappresentanti dei vari partiti più o meno presenti e attivi in città. C’è chi guarda ai temi della politica nazionale e chi prova a misurarsi con questioni più locali, chi snocciola presunti risultati e chi punta il dito annoverando la sempre folta teoria dei disservizi patiti dai cittadini. La verità però è che tutti, con volontà e interesse inversamente proporzionali rispetto a quelli della comunità, pensano già al dopo. All’immediato futuro. Al momento in cui, accantonato l’ozio di agosto, si inizieranno ad affilare armi e strategie in vista della composizione degli schieramenti che si contenderanno la guida del Comune alle elezioni della prossima primavera.
Le coalizioni, almeno quelle che come tali sono cristallizzate a livello nazionale e regionale, sono di fronte a un bivio: da una parte la strada tortuosa delle alleanze, dall’altra quella della frammentazione. Quest’ultima via, che guardando alla situazione attuale degli schieramenti rappresentati in Consiglio comunale sembra al momento la più probabile, porterebbe le varie forze in campo a pesarsi al primo turno per poi giocare la carta delle alleanze in un eventuale ballottaggio. Ma è evidentemente solo un’ipotesi, perché in mezzo c’è proprio la capacità politica che i vari leader e i loro referenti locali sapranno mettere in campo a settembre per provare a ricucire una tela al momento abbastanza lacerata.
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