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Taglio delle guardie mediche, monta la rabbia dei sindaci del Catanzarese

Decisa levata di scudi dei sindaci del Catanzarese, uniti contro il taglio delle guardie mediche. Oltre trenta primi cittadini, alla presenza del presidente della Provincia Amedeo Mormile, si sono incontrati nella Sala Giunta della Provincia di Catanzaro per decidere insieme la linea da seguire contro la riduzione del numero delle postazioni di continuità assistenziale, prevista nel nuovo accordo integrativo regionale, sottoscritto dalla Regione Calabria e dai sindacati e trasmesso ai ministeri competenti per la valutazione.
La notizia della riorganizzazione della sanità territoriale che, nei fatti, si tradurrebbe nella soppressione di molte guardie mediche, ha messo in allarme i sindaci del Catanzarese, pronti a dare battaglia contro un provvedimento percepito come ingiusto e soprattutto lesivo del diritto alla salute dei cittadini dei Comuni da loro rappresentati.
Unanime la preoccupazione legata al rischio che intere aree rimangano senza l’adeguata assistenza sanitaria. Un provvedimento che andrebbe a indebolire ulteriormente una sanità territoriale già inadeguata e penalizzata nel tempo da continui depotenziamenti e depauperamenti a danno proprio delle categorie più fragili.
Dalla riunione tenutasi nel Palazzo di Vetro, è emersa la ferma intenzione dei sindaci di intraprendere qualsiasi iniziativa utile a scongiurare i tagli paventati. La prima mossa è la richiesta di un incontro al presidente della Regione, nonché commissario alla Sanità calabrese Roberto Occhiuto.

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