Il modo migliore per tutelare l’aeroporto di Crotone è quello di entrare a far parte del consiglio di amministrazione della Sacal, la società di gestione degli scali calabresi la cui maggioranza delle quote sociali è in mano alla Regione Calabria. Lo chiede il Partito democratico di Crotone che questa mattina ha tenuto un sit in nel piazzale antistante l’aerostazione Pitagora per protestare contro lo stato di abbandono in cui versa l’infrastruttura per responsabilità - a loro dire - del governo regionale di centrodestra. In quella sede il segretario provinciale del Pd, Leo Barberio, ha affermato che «tutti i finanziamenti previsti per questo aeroporto sono fermi al palo, dall’allungamento della pista al sistema Ils, all’ammodernamento dell’aerostazione e della caserma dei vigili del fuoco. Da noi invece fanno subito l’hangar per la protezione civile per deviare qua il traffico dei canadair che crea problemi ai voli civili: hanno deciso di metterlo a Crotone perchè Crotone, per il centrodestra, è un aeroporto di serie B». In proposito la richiesta del Pd alla Regione Calabria è di «accelerare le procedure che vengono utilizzate per velocizzare gli appalti che servono a questo aeroporto».
Per la presidente del Pd provinciale, Carolina Girasole, «i numeri dei passeggeri o le appartenenze ad un partito non possono farci tacere: su questo aeroporto servono più investimenti se vogliamo dare un’opportunità allo sviluppo del territorio».
Di tutt'altro avviso Sergio Torromino, coordinatore provinciale di Forza Italia a Crotone: "Ha davvero del grottesco il sit-in di protesta del Pd presso l’aeroporto Sant’Anna di Crotone. Negli anni di governo alla Regione del centrosinistra, parliamo del quinquennio che va dal 2014 al 2019, non solo l’aeroporto crotonese, ma anche quello di Reggio Calabria, versavano in uno stato comatoso. Anni bui per il sistema aeroportuale regionale in cui si procedeva senza un piano industriale serio e in cui le compagnie aeree abbandonavano lo scalo crotonese perché mancante delle necessarie infrastrutture. A fronte di tanti annunci dell’amministrazione regionale, il Sant’Anna con la sinistra continuava ad aprire e chiudere ogni quattro mesi. Eppure, in quegli anni di gravissima crisi, il Partito Democratico non avvertiva affatto l’esigenza di scendere in piazza, con i comitati civici che nel frattempo erano nati a difesa dello scalo S.Anna, per denunciare, allora sì che forse era il caso, le condizioni di abbandono in cui versava l’aeroporto. Con grande senso del tempismo, invece lo fa oggi, proprio nel momento in cui, con questo governo regionale - che ha costituito Sacal come soggetto unico gestore dei tre aeroporti calabresi - lo scalo Sant’Anna chiuderà l’anno 2024 sopra i 270mila passeggeri e con una crescita superiore al 20%. Numeri inequivocabili con cui si sono registrati, solo nel 2023, oltre 220mila passeggeri, ma soprattutto con un’attesa stimata sempre più positiva: per il 2025 si prevede infatti che lo scalo superi abbondantemente i 300mila passeggeri. Attualmente l’aeroporto di Crotone può contare su 5 rotte, con Ryanair che ha rafforzato il proprio operativo invernale e opererà con 22 voli settimanali contro i 12 dello scorso inverno, un aumento del 73% dei voli e il lancio in estate di una nuova rotta estiva per la Germania. Insomma, Crotone cresce al doppio della velocità degli scali del Paese, ma il Pd trova sensato organizzare un sit-in di protesta. Per fortuna, alle chiacchiere degli esponenti Dem, questo governo regionale e Sacal rispondono con atti concreti e sono al lavoro per superare lo scoglio della chiusura dello scalo alle ore 20 e attirare sempre più voli per consentire ai cittadini della provincia crotonese di raggiungere più facilmente le città italiane ed europee".
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