A Cesare quel che è di Cesare. Come preannunciato all’inizio del suo mandato, il sindaco della città Enzo Romeo ha mantenuto fede alla promessa secondo cui alcuni lavori, tra quelli a maggiore impatto sul centro abitato, sarebbero stati completati entro la fine dell’anno. Infatti, piazza Martiri d’Ungheria, piazza Luigi Razza (nonostante qualche imprevisto per usare un eufemismo), la rotatoria di viale Affaccio (che per tre mesi ha messo in ginocchio i commercianti, determinando un calo di oltre la metà del fatturato) e via Scesa del Gesù, sono tornate ad essere fruibili alla cittadinanza. Certo, con molte soste in meno rispetto a prima, bisognerà presto pensare a un servizio bus-navetta più efficace (il mezzo che scorrazza per la città senza passeggeri serve a poco) e soprattutto a realizzare qualche parcheggio nelle aree periferiche.
Ad ogni modo, quattro cantieri sono stati chiusi. Ma le buone notizie si esauriscono qua perché su tutto il resto la sensazione è che si vada ancora per le lunghe. In primis, le due eterne incompiute, il nuovo teatro di località Moderata Durant e la scala mobile che dovrebbe collegare il terminal bus al centro cittadino. Sebbene apparentemente completate, restano ancora off-limits. Le ragioni, seppur sommariamente, sono state esposte nella relazione dell’assessore ai lavori pubblici Salvatore Monteleone, nel corso della conferenza stampa di fine anno. Per quel che concerne la scala mobile, «i lavori – si legge – sono stati ultimati, è stato acquisito il collaudo strutturale e si è in attesa del sopralluogo dei tecnici dell’agenzia Ansfisa per poterla mettere in opera». An...sfi...sa, don Abbondio avrebbe detto per essa come per Carneade: “Chi era costui?”
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