Regionali in Calabria, primo confronto Occhiuto-Tridico su cultura e sanità a Soveria Mannelli
Cultura e sanità: sono stati questi i temi al centro del primo confronto diretto tra i due principali candidati alla presidenza della Regione Calabria, Roberto Occhiuto per il centrodestra e Pasquale Tridico per il centrosinistra. Il confronto si è tenuto nell’ambito del Festival «Sciabaca» organizzato a Soveria Mannelli (Catanzaro) dalla casa editrice Rubbettino, e aveva come tema «Libri, biblioteche e politiche per la lettura», a cura di Aie (Associazione italiana editori): a moderarlo l’editorialista del «Corriere della Sera», Francesco Verderami. In Calabria - ha esordito Tridico - bisogna cambiare passo e soprattutto programmare. La mia proposta è trovare 3000mila operatori e poi finanziamenti diretti laddove c'è cultura da fare emergere, come nelle aree interne o nei siti archeologici o nelle biblioteche che non hanno bibliotecari, Poi - ha spiegato il candidato presidente della Regione per il centrosinistra - avere in ogni Comune un presidio culturale, anche come contrasto alla 'ndrangheta. Tutto questo si fa con una spesa di 100 milioni». Secondo Occhiuto «è opportuno recepire anche altre sensibilità. A diversi intellettuali ho chiesto di lavorare con le università con l’obiettivo di creare una Consulta sulla cultura che dia indicazioni, una Consulta che afferisca non alla Regione ma alle università in modo da sganciarla dai governi regionali. Vorrei insomma un governo partecipato nella cultura». Schermaglie sul tema della sanità. Tridico ha evidenziato: «Purtroppo nei comizi non posso non parlare di fatti tragici, come le morti determinate dal mancato arrivo di un’ambulanza. La chiusura degli ospedali nel 2011 è stata devastante, potrei fare una battuta facile e ricordare che c'era al governo il centrodestra ma la verità è che paghiamo la sanità due volte, con il debito e con i viaggi della speranza. E’ un disastro completo, che - ha sostenuto il candidato del centrosinistra - non è dipeso solo da Occhiuto ma negli ultimi sei anni a governare è stato Occhiuto. Bisogna fare qualcosa di più anche con il governo nazionale: considerando la consonanza politica con il governo regionale ci si sarebbe aspettati di più rispetto al nulla che invece è stato prodotto». La replica di Occhiuto: «Capisco che il mio avversario stia girando in campagna elettorale gli ospedali ma non condivido che lo faccia con Conte, perchè la sanità che ho preso in mano me l’ha lasciata Conte che nominò Cotticelli che si era perso il piano Covid e disse di essere stato drogato in un’intervista tv, Zuccatelli che in pieno Covid disse che per contagiarsi era necessario baciarsi con la lingua, Longo che era un bravo prefetto ma non conosceva il settore. Nessuno di questi commissari ha fatto una assunzione o ha investito in euro. In questi anni - ha ricordato il candidato del centrodestra - in 2.500 sono andati in pensione: se non avessi assunto 5mila operatori e non avessi fatto ricorso ai medici cubani avremmo tutti gli ospedali chiusi. Ora abbiamo la contabilità scritta e nei Lea il ministero dice che la Calabria è la regione che è cresciuta più di tutte: questi due presupposti ci mettono nelle condizioni di uscire dal commissariamento e dal piano rientro e fare finalmente la riforma della sanità calabrese».