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Natuzza Evolo 21 anni dopo, si celebra l'anniversario del suo testamento spirituale

Natuzza Evolo e padre Michele Cordiano

Ventuno anni fa, esattamente l’11 febbraio  del 1998,  Fortunata Evolo, la mistica con le stimmate -  di cui è stata recentemente annunciata dal vescovo Luigi Renzo dopo il via libera del Vaticano, l’ avvio della causa dei beatificazione – portò a conoscenza dei suoi  figli spirituali, sparsi in ogni parte del mondo, il suo  testamento spirituale.

Mamma Natuzza,  che non sapeva né leggere e nè scrivere,  dettò le sue volontà a padre Michele Cordiano, giunto a Paravati qualche anno prima dalla diocesi di Oppido-Palmi e che Natuzza volle sin da subito al suo fianco per portare avanti la sua missione al servizio della chiesa.

Nel documento, i cui contenuti sono di una semplicità unica, la mistica parla  in particolare del desiderio “manifestatomi nel 1944  dalla Madonna” di vedere realizzata “ la “grande chiesa” dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime  e una serie di  opere sociali per venire incontro agli ultimi e ai sofferenti; della fondazione, Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime nata come associazione nel 1987, che la mistica ha sempre considerato la sua sesta figlia e la più amata;  dell’ importanza della preghiera, dell’accettazione, dell’ubbidienza alla chiesa e  del valore della carità. Nel testamento  Fortunata Evolo  parla anche dei giovani che “sono buoni ma sbandati” e che oggi più che mai hanno bisogno di essere guidati.

Ne riportiamo  il testo integrale: “Non è stata una mia volontà. Io sono la messaggera di un desiderio manifestatomi dalla Madonna nel 1944, quando mi è apparsa nella mia casa dopo che ero andata sposa a Pasquale Nicolace. Quando l’ho vista, le ho detto: "Vergine Santa, come vi ricevo in questa casa brutta?". Lei ha risposto: "Non ti preoccupare, ci sarà una nuova e grande chiesa che si chiamerà Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime e una casa per alleviare le necessità di giovani, di anziani e di quanti altri si troveranno nel bisogno". Allora, ogni volta che io vedevo la Madonna, le chiedevo quando ci sarebbe stata questa nuova casa e la Madonna mi rispondeva: "Ancora non è giunta l’ora per parlare".

Quando l’ho vista nel 1986, mi ha detto: "L’ora è giunta". Io, vedendo tutti i problemi delle persone, che non c’è posto dove ricoverarle, ho parlato con alcuni miei amici che conoscevo e con il parroco don Pasquale Barone e allora loro stessi hanno formato questa Associazione. L’Associazione è per me la sesta figlia, la più amata. Allora ero decisa a fare un testamento. Lasciai stare pensando che forse ero una pazza, invece adesso ho riflettuto per volontà della Madonna. Tutti i genitori fanno testamento ai loro figli e io lo voglio fare ai miei figli spirituali. Non voglio fare preferenze per nessuno, per tutti uguale! A me questo testamento sembra buono e bellissimo, non so se a voi piace. In questi anni ho appreso che le cose più importanti e gradite al Signore sono l’umiltà e la carità, l’amore per gli altri e la loro accoglienza, la pazienza, l’accettazione e l’offerta gioiosa al Signore di quello che mi ha sempre chiesto, per amore Suo e delle anime, l’ubbidienza alla Chiesa.

Ho avuto sempre fiducia nel Signore e nella Madonna, da Loro ho ricevuto la forza di dare un sorriso o una parola di conforto a chi soffre, a chi è venuto a trovarmi e a posare il proprio fardello, che ho presentato sempre alla Madonna, che dispensa grazie a tutti quelli che hanno bisogno. Ho imparato anche che è necessario pregare, con semplicità, umiltà e carità, presentando a Dio le necessità di tutti, vivi e morti. Per questo la "Grande e bella chiesa" dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, sarà innanzitutto casa di Preghiera, rifugio di tutte le anime, luogo per riconciliarsi con Dio, ricco di misericordia e per celebrare il mistero dell’Eucaristia.

Ho sempre avuto un’attenzione particolare per i giovani, che sono buoni, ma sbandati, che hanno bisogno di una guida spirituale e di persone, sacerdoti e laici, che gli parlano di tutti gli argomenti, meno di quelli del male. Datevi con amore, con gioia, con carità e affetto per amore degli altri. Operate con opere di misericordia.

Quando una persona fa un bene a un’altra persona, non può rimproverarsi il bene che ha fatto, ma deve dire: "Signore, Ti ringrazio che mi hai dato la possibilità di fare il bene", deve ringraziare anche la persona che le ha permesso di fare il bene. È un bene per l’una e per l’altra. Sempre si deve ringraziare Dio, quando si incontra la possibilità di fare del bene.

Così penso che dobbiamo essere tutti, e in particolar modo coloro che vogliono dedicarsi all’Opera della Madonna, altrimenti non ha valore. Se il Signore vorrà ci saranno sacerdoti, ancelle riparatrici, laici che si dedicheranno al servizio dell’Opera e alla diffusione della devozione del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime.

Se volete accettate queste mie povere parole perché sono utili per la salvezza della nostra anima. Se non vi sentite, non abbiate timore perché la Madonna e Gesù vi ameranno lo stesso. Io ho avuto sofferenze e gioie e ne ho ancora: ristoro all’anima mia. Rinnovo il mio amore per tutti. Vi assicuro che non abbandono nessuno, voglio a tutti bene e anche quando sarò dall’altra parte continuerò ad amarvi e a pregare per voi. Vi auguro che siate felici così come sono io con Gesù e la Madonna”.

Il  testamento  è diventato  sin dal giorno della sua pubblicazione oggetto di riflessione e  di studio. Un tassello fondamentale nelle varie tappe della  vita  unica e straordinaria di Natuzza, tant’è che dei suoi contenuti, che hanno portato alla conversione tante persone,  si  sono fatti portatori  negli ultimi venti anni una fitta schiera di  uomini di chiesa, tra cui vescovi e cardinali, nonché  i rappresentanti dei  tanti cenacoli di preghiera sparsi in ogni angolo d’Italia e all’estero.

Negli ultimi anni le volontà della mistica sono, purtroppo,  diventate anche oggetto di contrapposizione tra la fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime la quale ritiene che il testamento deve continuare a figurare nello  statuto      e la Curia vescovile la quale  da tempo ne chiede la sua  eliminazione dalla “carta”   e l’inserimento dello stesso solo come allegato con la dicitura che “lo spirito della fondazione è costituito dalla volontà di Natuzza Evolo manifestata espressamente nel suo testamento spirituale che informerà nel suo essere e in ogni operare la fondazione stessa”.

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