Il veliero più bello del mondo è arrivato nelle acque cristalline della Costa degli Dei. La nave “Amerigo Vespucci” e’ transitata nelle principali località della costa vibonese transitando da Tropea fino a Pizzo con tante piccole imbarcazioni che hanno percorso la costa a due passi dalla grande nave.
I tanti bagnanti in spiaggia ed i curiosi che sono arrivati poco fa nel piazzale della Capitaneria di Porto di Vibo Marina hanno potuto ammirare il veliero solo da lontano. Tantissimi scatti e “selfie” per ammirare lo spettacolo. Il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, ha accolto la Amerigo Vespucci insieme alle autorità civili e militari ed ha conversato telefonicamente con il comandante del veliero porgendogli il benvenuto nelle acque vibonesi. La normativa anti-Covid non ha permesso l’ingresso a bordo della nave.
LA STORIA
La decisione di costruire l'Amerigo Vespucci venne assunta nel 1925, per sostituire l'omonima nave scuola della classe Flavio Gioia, un incrociatore a motore e a vela, ormai prossimo alla radiazione, che fu posto in disarmo nel 1928 e ormeggiato nel porto di Venezia per essere adibito ad asilo infantile, riservato agli orfani dei marinai.
Il Vespucci fu progettato insieme al gemello Cristoforo Colombo (sebbene di dimensioni leggermente diverse) nel 1930 dall'ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio navale e direttore dei Regi cantieri navali di Castellammare di Stabia. La nave-scuola fu varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia. Partì completamente allestita il 2 luglio alla volta di Genova dove, il 15 ottobre 1931, ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito.
Il suo compito fu quello di affiancare la Cristoforo Colombo nell'attività di addestramento, e venne inquadrata nella Divisione Navi Scuola insieme alla Colombo e ad un'altra nave minore, facendo varie crociere addestrative nel Mediterraneo e nell'Atlantico; al termine della seconda guerra mondiale, per l'effetto degli accordi internazionali, la Cristoforo Colombo dovette essere ceduta insieme ad altre unità all'URSS, quale risarcimento dei danni di guerra.
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