È stata inaugurata nei giorni scorsi presso la sede dell’ordine degli architetti di Vibo, in viale Giacomo Matteotti, la mostra di opere pittoriche dell’artista Corradino Corrado, di Dasà, a sua volta architetto in quiescenza e discendente da una nota e prolifica famiglia di artisti, di cui si trovano quadri e statue lignee in varie chiese calabresi. All’incontro di inaugurazione, oltre a tanti colleghi, hanno preso parte il presidente provinciale dell’ordine, Fabio Foti, i colleghi architetti Raffaella Cosentino e Luigi Achille, l’ex dirigente dello scientifico Caterina Calabrese e l’avvocato Angelo Calzone.
Tutti nei loro interventi hanno esaltato l’arte di Corrado, sottolineando la sua doppia propensione al disegno tecnico, per professione, e a quello artistico, per passione, celata per tanti anni nel Dna e rispolverata dopo la pensione. Tra le altre cose, inoltre, è stato dato risalto al fatto che molte delle tele ritraggono spaccati della vita quotidiana, delle tradizioni storiche e religiosi, degli usi ormai in disuso di Dasà. Nei 32 dipinti esposti, infatti, oltre a un autoritratto e alle classiche nature morte, si possono ammirare il rito antico della ‘Ncrinata, che a Dasà si svolge il martedì dopo Pasqua e assume un carattere di sacralità, le donne al braciere, i tipici tamburinari che ancora allietano chiassosamente le feste di paese e tanto altro in grado di catapultare l’osservatore nel passato e nell’emozione dei ricordi e nelle memorie di un tempo che fu ma che in alcuni casi è ancora. Accanto a queste, poi, ci sono quadri che ritraggono scene di estrema e tragica attualità: quelle della guerra in Ucraina, che tanto sangue innocente sta spargendo. Corrado, dal canto suo, ha ringraziato l’ordine per questa elegante ospitata (la mostra è visitabile fino al 31 gennaio, dal lunedì al venerdì in orario d’ufficio.), affermando di voler dedicare la mostra alla memoria della moglie, venuta meno qualche anno fa, e agli antenati Pasquale, Gabriele e Nicola Corrado, da cui ha ereditato la vena artistica.
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