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Catanzaro, gli studenti dell'Ipsia alla scoperta del campo d'internamento di Tarsia

In occasione del Giorno della Memoria che si celebra il 27 gennaio per commemorare le vittime dell’Olocausto, anche una folta delegazione di studenti dell’IPSIA “Ferraris” di Catanzaro, sotto la supervisione della dirigente Elisabetta Zaccone, coadiuvata dai docenti, ha partecipato quest’anno alla visita guidata del Campo di concentramento di Ferramonti, nel comune di Tarsia in provincia di Cosenza, che ospita al suo interno il “Museo internazionale della memoria”.

I ragazzi hanno potuto così constatare con i loro occhi l’esistenza in Calabria di quello che rappresenta storicamente il più grande campo di internamento italiano. A partire dal giugno 1940 vi transitarono infatti circa tremila internati, su un’area che si estendeva per sedici ettari ed era composto da ben novantadue baracche di varia dimensione, in cui furono comunque rinchiusi, oltre agli ebrei, zingari, anarchici e quanti fossero ritenuti indegni dal regime fascista.

Gli alunni, visibilmente interessati, hanno potuto conoscere, seguendo la storia del Campo in un percorso che si snoda negli antichi padiglioni ristrutturati e che espone in un allestimento museale la documentazione sugli anni di attività del campo, documenti ufficiali dunque, nonché ricordi, fotografie degli internati, disegni, mappe e documentazione di ogni sorta. L’importanza del Campo di Ferramonti di Tarsia risiedeva soprattutto nell’essere stata una luminosa eccezione per la peculiarità della sua organizzazione sociale e per il trattamento umano ricevuto dagli internati, tanto che venne definito dalle cronache del tempo “un paradiso inaspettato”. Nel Campo, infatti, tra l’altro, vi fu una rilevante attività culturale e sportiva che aiutò a mitigare le estreme difficoltà, i bambini avevano la possibilità di studiare in apposite classi all’interno e addirittura si celebrarono diversi matrimoni.

Il programma ha previsto per quel giorno, dopo i saluti istituzionali delle figure sociali e politiche più rappresentative della regione, il racconto di alcuni testimoni, ex internati o figli di ex internati, spinti dal desiderio di trasmettere alle future generazioni i valori fondamentali del ripudio della guerra e del rispetto per gli altri, della tolleranza e della solidarietà, attraverso appunto obbiettivi pedagogici che stanno alla base di ogni percorso formativo, da cui l’importanza dell’attività divulgativa e didattica sui temi dell’accoglienza e della memoria che si ritrova all’interno della programmazione civica dell’IPSIA “Ferraris” e che ha permeato l’intera giornata commemorativa.

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