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Verzino tra sonorità mediterranea, cultura antimafia e accoglienza: quattro giorni di musica e cultura al festival "Amore & Rabbia"

Dagli straordinari assoli di marranzano che hanno accompagnato il concerto di esordio dei Lautari; al botto finale del gruppo salentino degli Alla Bua. E in mezzo: il travolgente sound di Ciccio Merolla; il pop rock ed il reggae di Francesco Di Bella, le melodie mediterranee di Giovanni Block; ed ancora: le raffinate esecuzioni di Alessandro Santacaterina, Vincenzo Gagliani e Francesco Loccisano.

La musica di qualità anche quest’anno ha fatto da filo conduttore alle serate del Festival Amore & Rabbia che dal 12 al 15 agosto ha ravvivato e riempito di suoni e di allegria, strade e piazze del piccolo borgo di Verzino nell’Alto Crotonese che dal 1996 fa da location alla rassegna che propone musica mediterranea e appuntamenti culturali di spessore.
Anche il cartellone della XIV edizione del Festival (ripreso nel 2020 dopo un’interruzione di 12 anni), allestito dall’associazione culturale “La Ginestra” ha offerto una quattro giorni ricca di concerti e di iniziative. “Né mafia, né muri, né steccati”, è stato il tema scelto dall’associazione presieduta da Pino Urso che ha esordito sabato 12 agosto con un incontro (che ha avuto il patrocinio del Comune di Verzino e del ministero degli Interni) sul tema della legalità e contrasto alle mafie. Il cortile del seicentesco palazzo Ducale, sede del Municipio, ha ospitato le testimonianze di alcuni sindaci (tra cui quella di Pino Cozza, primo cittadino di Verzino), che hanno subito intimidazioni. Importante anche il contributo fornito dall’ex sindaco di Roccabernarda Francesco Coco e dal maggiore della Guardia di Finanza Giuseppe Campobasso. E’ seguita l’illustrazione del fiumetto di Raffaele Sorrentino “Fehida” sulla strage di Duisburg.

Partecipato e interessante anche il confronto di domenica 13 agosto su donne e immigrazione al quale hanno dato, tra gli altri, il loro contributo e la loro testimonianza, Manuelita Scigliano dell’associazione Sabir, Sara Bitonti della Rete 26 febbraio (ambedue in prima linea nell’attività di accoglienza dei migranti ) e la docente Ginetta Rotondo autrice di “Volevo solo essere felice”.
L’antico edificio fatto edificare nel XVII secolo dal feudatario dell’epoca, ha ospitato la mostra fotografica “Fimmine” e gli straordinari scatti di Valerio Nicolosi (“Formiche”) sull’immigrazione. Il cortile del palazzo municipale ha accolto anche il seminario sulla chitarra battente che ha visto protagonista il 14 agosto, il giovane ma già bravissimo compositore Alessandro Santacaterina al quale è stato assegnato quest’anno il Premio Amore & Rabbia. Santacaterina e con lui Loccisano - che può essere considerato il suo maestro - e Gagliani che col suo tamburello disegna ritmi irresistibili, si sono poi ripetuti sul palco della rassegna che la sera prima aveva offerto ad una piazza Campo stracolma, una straordinaria esibizione di Ciccio Merolla. Il percussionista napoletano col suo tormentone (“Malatìa”), ha fatto ballare tutta la piazza. Così come è accaduto, nella serata finale, con gli Alla Bua. La loro travolgente pizzica salentina è stata la colonna sonora dell’epilogo di un appuntamento che non ha tradito affatto le attese. Tra gli applausi entusiasti del pubblico, il presidente de “La Ginestra” Pino Urso e Pasquale Rizzo che ha introdotto le serate, hanno dato appuntamento all’estate 2024 all’edizione numero XV.

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