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Il turismo a Catanzaro resta una chimera: gli infopoint steccano la prima

Più ombre che luci nel primo bilancio delle strutture affidate dal Comune alla Pro Loco

Qualche raggio di luce in un cono d’ombra. Potrebbe riassumersi così l’avvio della duplice esperienza degli infopoint turistici in centro storico e nel quartiere Lido che l’amministrazione comunale ha affidato, con un accordo biennale, alla Pro Loco di Catanzaro che li gestisce (grazie ai ragazzi del Servizio Civile Nazionale) e che ha la responsabilità dell’attività prodotta e dei materiali distribuiti. Tra qualche giorno si potrà dire conclusa la stagione estiva, intanto, però un bilancio dell’attività è già possibile stilarlo. E, come detto, è un bilancio in forte chiaroscuro: all’attivo va iscritta la bontà di fondo dell’idea degli infopoint turistici, così come la buona volontà con cui i ragazzi operano e cercano di fornire informazioni. Al passivo, però, le voci sono più consistenti e mettono in evidenza come gli operatori non siano nelle condizioni di offrire il miglior servizio possibile.
Innanzitutto, non è stato redatto un registro dei visitatori, così non è possibile conoscere con precisione il numero delle persone che hanno usufruito del servizio, né la loro provenienza, in che struttura hanno villeggiato e quanti giorni si sono fermati in città. Empiricamente si può affermare che siano stati circa 500 i visitatori a recarsi negli infopoint (10/15 al giorno, in media, nei due punti informazioni). A pesare è stato soprattutto il locale nel centro storico, mentre quello di Lido, allestito nell’area Teti, è risultato essere poco frequentato.
Per entrambi, però, si sono ravvisati problemi strutturali: a Lido, la struttura in legno esposta al sole non ha agevolato il lavoro degli operatori, così come la mancanza dei servizi igienici. In centro, in uno dei locali delle Gallerie del San Giovanni, all'inagibilità dei servizi igienici si sono aggiunte l’umidità alle pareti, le ragnatele e la polvere.

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