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L’arcivescovo di Crotone: «Come San Dionigi dobbiamo vivere la comunità»

Celebrata sul sagrato dell’Immacolata la messa per il Santo Patrono

«La festa di San Dionigi ci ridona la speranza. Perché con la benedizione delle sementi noi mettiamo nelle mani di Dio il nostro lavoro affinché fiorisca». Con queste parole l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina Angelo Raffaele Panzetta ha iniziato la sua omelia, ieri mattina, in occasione della festa del Santo Patrono della città. Una celebrazione quest’anno necessariamente rivisitata rispetto agli anni scorsi, ma per necessità. I lavori di restauro che sono in corso nel Duomo da qualche mese hanno costretto la Curia ha cambiare programma. La consueta benedizione dei semi e degli attrezzi da lavoro dei contadini si è svolta come di consueto in Piazza Duomo prima della solenne eucarestia, ma poi la statua del Santo è stata portata a spalla fino alla chiesa dell’Immacolata. Qui, sul sagrato, era stato allestito un grande altare per le celebrazioni. E dalla scalinata dell’Immacolata, mons. Panzetta ha parlato alla città. «Attraverso San Dionigi – ha osservato l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina – non chiediamo solo al Signore che benedica il nostro lavoro, ma anche i semi che sono nella nostra intelligenza e nel nostro cuore. Ecco perché questa è una festa di speranza».

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