Si è svolto domenica scorsa a Torino il raduno degli acquaresi in Piemonte, e non solo. Un appuntamento fisso da quattro anni (con una pausa durante la parentesi Covid e due incontri aggiuntivi organizzati negli anni a Verbania), che ogni volta richiama decine di compaesani (una settantina quest’anno, compresi alcuni partecipanti originari di Dasà e Arena) provenienti da ogni dove del nord Italia e anche dall’estero, i quali si riuniscono in un gradevole momento conviviale per stare insieme, banchettare, cantare, ballare e raccontarsi episodi curiosi della vita giovanile, quando ancora vivevano nell’amata Calabria. Un ritrovo allo stesso tempo goliardico e “amarcord”, che anche per il 2023 è stato organizzato da Eugenio Manno e Francesco Maiolo, amministratori del gruppo “acquaruati” in Piemonte, i quali hanno chiamato a raccolta i tanti conterranei presso il ristorante “Da Carletto”, accogliente location situata a Precetto Torinese, sulle colline del capoluogo sabaudo. Un gruppo molto affiatato e dinamico, quello degli acquaresi in Piemonte, che, oltre a questi incontri periodici, nel tempo si è reso protagonista di varie iniziative anche per il paese natio, per il quale, grazie a delle sottoscrizioni volontarie, sono state acquistate le tre croci in legno collocate in cima al calvario e organizzate delle coinvolgenti serate d’intrattenimento durante l’ultima estate. Segno di un attaccamento alla terra delle origini che travalica il tempo e le distanze. Un attaccamento che le iniziative di reincontro come quella di domenica, attorno a una invitante tavola imbandita e a una chitarra che strimpella musica popolare e non solo, non fanno altro che rinvigorire, sia nelle vecchie che nelle nuove generazioni, per cui le radici non vengono mai meno.
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