Non è solo solidarietà ma è soprattutto la convinzione che la pena detentiva debba rappresentare uno strumento per reinserire con dignità nella società chi ha sbagliato. Questo in sintesi il progetto ideato e portato avanti dalla Camera penale Alfredo Cantafora di Catanzaro, dalla cooperativa “Mani in libertà”, da alcuni imprenditori e dalla direzione del carcere Ugo Caridi di Catanzaro. L’iniziativa è stata presentata ieri pomeriggio dal presidente dei penalisti catanzaresi Francesco Iacopino, i responsabili dell’osservatorio carcere della Camera penale Vincenzo Galeota e Pietro Mancuso, il componente di Giunta nazionale Valerio Murgano, il presidente del cda della Bcc di Montepaone Giovanni Caridi, gli imprenditori Maurizio Mottola D’Amato e Luigi Rotundo e la presidente della cooperativa Antonietta Mannarino.
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