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Rinnovata a Squillace la memoria della “Traslazione della reliquie di Sant’Agazio”

È stata rinnovata, nella Basilica Concattedrale di Squillace, la memoria della “Traslazione della reliquie di Sant’Agazio”, Patrono della città e Compatrono dell’Arcidiocesi. La solenne concelebrazione eucaristica è stata presieduta da monsignor Claudio Maniago, alla presenza di una nutrita rappresentanza di autorità civili e di cittadini. “Fare memoria del Santo Patrono è, per una comunità, un impegno molto importante, perché significa accogliere un dono che viene dalla Provvidenza” ha detto monsignor Maniago nella sua omelia: “Sant’Agazio non ha molte parole, non ha fatto grandi discorsi: non riportiamo di lui neanche una parola, se non alcune per supposizione. Evidentemente è importante la sua testimonianza: Sant’Agazio con la sua testimonianza è un martire, quindi un testimone privilegiato, uno che ha dato la vita per il Signore”. “Fare memoria dell’arrivo delle reliquie di questo Santo martire – ha sottolineato l’Arcivescovo - significa riconoscere non soltanto un'occasione storica. Agazio è un santo dell'Oriente che qui diventa, per tutti noi, un motivo di rendimento di grazie al Signore, perché il Signore ha pensato a noi nella sua Provvidenza, volendo addirittura che ne avessimo le reliquie. Che cosa sono le reliquie? Non sono un oggetto magico a cui affidarsi per avere qualche prodigio. Guai a noi se la pensassimo così, perché sarebbe proprio tradirne il significato più profondo. Davanti a noi abbiamo delle ossa che, agli occhi dei più, sono dei resti umani: per noi invece sono qualcosa di importante, perché ci rendono presente e vicino il nostro Santo Patrono, facendolo sentire come se fosse davvero qui con noi. E lo è realmente! Lo sentiamo come se potesse ascoltare le nostre richieste di intercessione per noi e le ascolta realmente! Ecco perché, poter vedere con gli occhi anche queste reliquie, per noi è un grande aiuto, un sostegno alla nostra fede”.

“La festa di oggi è importante – ha detto il presule - perché il Signore ci ha fatto il grande dono di queste reliquie. Oggi non soltanto sentiamo in un modo particolare di dover ringraziare il Signore, ma vogliamo anche che le reliquie di Sant’Agazio siano in mezzo a noi. Anche la piccola processione che concluderà questa nostra celebrazione dovrà farci sentire che Sant'Agazio ormai è uno di noi, è un fratello a cui possiamo rivolgerci. Sant’Agazio ci capisce, comprende quelle che sono le difficoltà e le fatiche, da buoni cristiani, nella nostra vita personale, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità e, ancora di più, nella nostra diocesi. Lui lo sa e cammina con noi”. E infine l’esortazione di monsignor Maniago ai presenti: “Oggi dobbiamo accogliere questa presenza come davvero fosse di nuovo un qualcuno che viene a trovarci da lontano e che viene perché ci vuole bene, perché vuole il nostro bene. Raccomandiamo a Sant’Agazio tutte le nostre preoccupazioni, difficoltà, speranze, sogni e da lui accogliamo una volta di più il messaggio. Pensiamo al suo nome, Agazio. Una persona senza colpa, senza macchia e senza peccato. Si direbbe una persona senza male. Una persona cioè che ha cercato sempre il bene nella sua vita. E già questo sarebbe per noi un grande ammonimento: da cristiani noi dobbiamo, nella nostra vita, cercare sempre il bene, mai favorire il male in noi e intorno a noi, perché il male rovina la nostra vita. Ripensando alle recenti feste natalizie, impariamo che il bene che il Signore ci ha testimoniato è la Sua venuta, facendosi uomo in mezzo a noi. Si tratta di un bene che si diffonde e genera vita e vitalità. Allora noi dobbiamo imparare che nel gestire la nostra vita, le nostre famiglie, il nostro impegno nella città, nella società, dobbiamo cercare sempre il bene. Fare il bene non è da persone deboli! Il Signore è venuto a dirci invece che quella è la via e Sant'Agazio, già col suo nome, ce lo continua a ripetere: “Cercate il bene!”. Anzi, nel suo nome c'è un allontanare il male. Dobbiamo impegnarci su questo sempre di più, credendo al bene che possiamo fare, credendo al bene che possiamo ricevere e combattendo in tutti i modi ogni forma di male. Impegnandoci cadremo, certo, ma siamo certi che, se siamo consapevoli, proprio Sant’Agazio, con la sua intercessione, ci aiuterà a ritornare nelle braccia del Signore e in Lui ritrovare rigenerazione e vita”.

Al termine della solenne concelebrazione si è svolta la tradizionale e caratteristica processione delle reliquie del Santo, in memoria della loro traslazione in città, dopo che l’urna contenente le sacre spoglie venne raccolta sulla spiaggia di Squillace.

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