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Maggiore cultura e coesione sociale, così Catanzaro prova a “rinascere”

Il capoluogo si candida a punto di riferimento per il Terzo settore

Alla base di un’efficace rigenerazione territoriale ci sono, è ormai acclarato, la diffusione della cultura e le politiche di coesione sociale. Lo ha detto, nei giorni scorsi, anche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, intervenendo alla prima edizione delle Giornate della Coesione sociale promosse dalla cooperativa Kyosei, che ha portato al Complesso San Giovanni centinaia di partecipanti tra operatori del Terzo settore ed esperti di caratura nazionale.

Nell’occasione, Fiorita ha definito quale obiettivo della sua Amministrazione la volontà di fare di Catanzaro la capitale della coesione sociale. Una sfida che si aggiunge a quella lanciata qualche settimana fa, sempre dal primo cittadino, per candidare il capoluogo di regione al ruolo di “Capitale dell’Arte contemporanea” per il 2026.

Questi due obiettivi sono interconnessi e interdipendenti e hanno come trait d’union l’esigenza di riqualificare con metodo e secondo una visione di sistema e di prospettiva gli spazi urbani in cui promuovere la cultura e attuare le politiche di coesione, dal centro storico alle periferie. Tanto la cultura quanto la coesione sociale, infatti, non possono prescindere dalla disponibilità di luoghi funzionali e occasioni ragionate in cui la comunità possa maturare un senso di appartenenza e si abitui alla cura tanto dei luoghi, in questo caso dei patrimoni artistici, quanto delle persone che costituiscono la comunità stessa.

 

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