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L’Università di Catanzaro ultima tra gli atenei medi, il rettore: «Siamo al lavoro sulle insufficienze»

«Non immaginavamo di essere così bassi nella classifica degli atenei medi, anche se poi si deve andare a sviscerare le varie sottovoci per capire quello che ci dice veramente questa classifica. Ci sono una serie di indicatori e in alcuni di questi purtroppo siamo ancora bassi, insufficienti». È quanto afferma il rettore dell’Umg, Giovanni Cuda, a seguito della pubblicazione del rapporto Censis relativo alle università italiane per l’anno 2024-2025 che vede scivolare l’Ateneo catanzarese all’ultimo posto nella classifica dei medi atenei statali.
Fra gli indicatori analizzati, figura quello dell’erogazione delle borse di studio in cui l’Umg svetta al primo posto tra gli atenei medi. Non si può dire altrettanto in merito all’internazionalizzazione per cui l’Ateneo ha ottenuto un punteggio scarso. A tal proposito, il rettore spiega che non solo si “spingerà” sui rapporti con le università estere, con le quali già diversi docenti hanno avviato un’interlocuzione grazie anche alle collaborazioni scientifiche in atto, ma soprattutto si punterà sul reclutamento degli studenti stranieri, promuovendo una campagna ad hoc con particolare attenzione al bacino del Mediterraneo, al Nord Africa, alla Grecia e all’Est Europa, considerato che molti giovani provenienti da queste aree non riescono a proseguire la propria formazione dopo le scuole superiori.
«Siamo in grado di offrire – dichiara Cuda – delle grandi opportunità dal punto di vista economico perché abbiamo la possibilità di accoglierli nei nostri studentati, di pagargli delle borse, quindi vengono quasi gratis a studiare da noi. Un’altra cosa su cui voglio lavorare dal prossimo anno è avviare dei corsi in lingua inglese, perché questi attrarranno un numero maggiore di studenti».

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