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Il nuovo vescovo di Crotone sceglie come motto i versi di una poetessa delle periferie

«Grazie a chi è qui giunto da Crotone, da Santa Severina e dai luoghi della mia diocesi. La vostra presenza qui è già presagio di cammini comuni e relazioni fraterne, pur dentro le differenti responsabilità e ministeri». Sono state le prime parole pronunciate dal vescovo di Crotone-Santa Severina mons. Alberto Torriani che ieri pomeriggio, nel maestoso Duomo di Milano, ha ricevuto la mitra e l’anello. Una cerimonia solenne, celebrata con rito ambrosiano dall’arcivescovo di Milano Mario Enrico Delpini. Una cerimonia a tratti commovente, ha caratterizzato la nomina di Torriani che per la prima volta nella sua vita dedicata alla Chiesa, lascerà il Nord per fare da pastore in Calabria. E nell’omelia di Delpini non sono mancati i riferimenti al difficile ruolo: «La diocesi di Crotone-Santa Severina chiederà di più di quanto faccia quella di Milano, ma il compito del vescovo è quello di stare sotto la croce, riconoscere sempre Gesù e farlo riconoscere agli altri». Un riferimento alla Calabria Delpini lo ha fatto anche in chiusura della solenne cerimonia: «La Calabria può insegnarti tanto», ha sottolineato rivolgendosi a Torriani, ricordando che si tratta di una terra antica, ricca di storia e di cultura.

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