La faccia sporca dello sport. Partite truccate, combine, risultati già concordati a tavolino, scommesse più o meno legali: su questo ed altro ha alzato il sipario anni fa la squadra mobile della Questura di Catanzaro, che ha portato termine la maxi-inchiesta “Dirty Soccer”. Uno scandalo di proporzioni nazionali: nel calderone delle accuse trascinati calciatori, allenatori, manager e direttori sportivi, presidenti, faccendieri e qualche sospetta espressione delle ’ndrine. Degli oltre cento indagati iniziali, nel corso dei mesi la maggior parte è finita nei Tribunale di mezz’Italia, chiamati in causa per competenza territoriale. E giunge al traguardo anche il filone catanzarese, quello che ha innescato la macchina della Giustizia.