Il Tar della Calabria ha accolto l’istanza della società del Crotone calcio, presentata lo scordo venerdì, con la quale si chiedeva l’immediata sospensione delle diffide del soprintendente Mario Pagano a smantellare lo stadio Ezio Scida.
Il decreto di accoglimento del giudice amministrativo entra nel merito del ricorso presentato dalla società rossoblù, in parallelo con quello che sta portando avanti il Comune di Crotone, e considera il pregiudizio grave dell’inibizione dell’uso dell’impianto, sproporzionato in relazione al reale utilizzo previsto dell’area archeologica oggetto di motivazioni delle diffide.
In giornata è prevista una conferenza stampa da parte della società rossoblù e del Comune di Crotone.
Lo stadio Ezio Scida era stato ampliato nel 2016, quando la squadra fu promossa in serie A. In quella circostanza la Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria autorizzò la realizzazione di una nuova tribuna più ampia e della nuova Curva Sud per soli due anni.
Al termine di quell’autorizzazione fu chiesta la proroga all’uso dell’impianto, ma la risposta di Pagano fu una doppia diffida al Comune con l’ordine immediata di riportare lo stadio alla capienza di due anni fa.
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