Tutto molto bello. La partita-manifesto di Gaetano Auteri nel momento più complicato della stagione e sul campo più difficile. Il Catanzaro non vinceva da tre partite? Ha reagito in casa del Catania, la favorita per la promozione diretta, la squadra più forte e attrezzata del girone, per di più in uno stadio ostile ai giallorossi, bastonati troppe volte e a secco, in campionato, dal 26 maggio 1974. Quarantaquattro anni in fila per sei col resto di due come i due gol rifilati agli etnei.
Il più classico dei risultati restituisce solo in parte la grande affermazione del Catanzaro. Rotonda, meritatissima e mai in discussione. Il calcio di Auteri in tutto e per tutto, il biglietto da visita che il coach ha presenterà questa sera, a Napoli, per ricevere il premio alla carriera degli Italian sports awards.
La squadra, sul pezzo per 90’ più recupero, ha dimostrato di aver finalmente assimilato i principi di gioco del suo allenatore. Non solo in campo, anche nella testa. Altro che il pari balbettante col Bisceglie o le sconfitte con Rende e Juve Stabia, quella di domenica è stata una prestazione piena.
Padroni del pallone e dello spazio, i giallorossi hanno dominato: mai in sofferenza nel primo tempo, giusto un po’ più “bassi” a inizio ripresa (e solo per un periodo limitato), ma sempre efficaci, attenti, irreprensibili. Per organizzazione di gioco non c’è stata storia. La ripresa degli allenamenti domani pomeriggio a Giovino. Sabato bisognerà battere il Rieti al “Ceravolo”.
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