Decisioni controverse. Il Catanzaro ha rallentato anche per alcuni episodi. Se il Var non è perfetto (o almeno non lo è il modo in cui viene a volte applicata), non possono esserlo nemmeno certe interpretazioni al limite in serie C, dove non esistono moviole e assistenti video. Fino ad ora, alcuni fischi arbitrali hanno influito sul cammino dei giallorossi.
L’ultimo caso è il braccio alzato di Inzoudine, terzino sinistro della Cavese, sul colpo di testa di Giannone: era rigore, è arrivato solo un angolo. La lista delle decisioni sfavorevoli diventa più lunga. Pur senza utilizzarle come scusanti, Pasquale Logiudice aveva evidenziato alcune cose dopo la gara con il Bisceglie (cinque turni fa).
Interpellato dalla Gazzetta del Sud, in un discorso relativo a tutto il match con i campani, il ds non cerca alibi neanche adesso: «Con la Cavese ci hanno penalizzato tante situazioni, la stanchezza per le tre gare in otto giorni, le condizioni assolutamente negative del terreno di gioco, il non aver inciso sotto porta quando ne avevamo l’opportunità, anche nel primo tempo. Ma bisogna constatare – sottolinea - che su tredici incontri di campionato, sono almeno sei gli episodi in cui siamo stati sfortunati sulle valutazioni arbitrali. È difficile che un numero così alto si verifichi in un intero campionato, figuriamoci quando si concentra solo nel primo terzo di stagione».
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