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Vibonese, con la Reggina il derby speciale di Camilleri

Vincenzo Camilleri

E’ uno dei figli del Sant’Agata, un prodotto del vivaio della Reggina. Domenica prossima Vincenzo Camilleri tornerà alle origini e con la maglia rossoblù sulle spalle calcherà da avversario il manto erboso dello stadio “Granillo”. Lo farà guidato da Nevio Orlandi (l’altro grande ex) in panchina, l’allenatore che il 19 aprile del 2009 lo fece esordire a soli 17 anni in Serie A.

Reggina-Vibonese è soprattutto il loro derby, quello di Orlandi e Camilleri. «Quello stadio lo ricorderò per sempre. Rientrarci – dice il ventiseienne difensore di Gela - sarà un’emozione anche se rispetto agli anni in cui ho indossato la maglia amaranto sono cambiate tante cose. Non è più quella Reggina ma rivedrò ugualmente tante persone con le quali ho condiviso momenti di vita personale e professionale che non dimenticherò mai».

Ricordi indelebili a tinte amaranto. Come quell’estate del 2008 quando un elicottero del Chelsea atterrò nel centro sportivo Sant’Agata per prelevare l’allora quindicenne difensore di origini siciliane, protagonista di una storica battaglia legale tra l’ex patron della Reggina Lillo Foti e il magnate russo Ramon Abramovic. Da Londra a Reggio, andata e ritorno prima del debutto in A con Orlandi e un nuovo prestigioso viaggio in quel di Vinovo, quartier generale della Juventus che lo ha acquistato in prestito nel 2010 e con la quale ha anche debuttato in Europa League nella famosa partita con il Lech Poznan giocata su un campo completamente innevato. Giocava al fianco di Bonucci e ora è uno dei punti di forza della Vibonese dove è approdato per rilanciarsi e tentare di rientrare nel calcio che conta.

Domenica (fischio d’inizio anticipato alle 16.30)  i ricordi lasceranno spazio al presente. «Per noi è una partita fondamentale. Vuoi perché è appunto un derby – dichiara Camilleri - vuoi perché vogliamo ritornare a vincere. Per loro non è un bel momento per questioni extracalcistiche ma sul campo, paradossalmente, stanno dando comunque il massimo. E lo faranno senza ombra di dubbio anche contro di noi».

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