Decimato da infortuni e squalifiche, con alcuni elementi in condizioni precarie, con un paio di uomini convocati quasi solo per arrivare a diciannove. Il Catanzaro chiuderà l’anno a Potenza con il fiato corto e parecchi cerotti, ma pure con la consapevolezza di poter tentare il colpaccio. Perché la qualità non manca, soprattutto in avanti, e le ferite di Trapani bruciano così tanto che una reazione d’orgoglio sarebbe il miglior lenitivo prima di staccare la spina per la sosta e il mercato.
Servirà l’impresa, comunque, per uscire indenni dal “Viviani” (domani pomeriggio, 16:30), fortino di un avversario che lì dentro non ha mai perso e che sbuffa per riscattare la sconfitta di santo Stefano a Vibo Valentia. Convocati in extremis Signorini e Lame. Sull’autobus che ha salutato Catanzaro dopo la rifinitura a porte chiuse del “Ceravolo” è salito anche Figliomeni: pure lui non al massimo, stringerà i denti (Riggio è out).
Favalli, uno dei pochi giocatori in organico a non aver ancora segnato un gol («Spero di sbloccarmi il prima possibile, ci sto lavorando, sarebbe bello farlo proprio a Potenza»), giocherà sulla sinistra: «Vogliamo riprendere il cammino interrotto a Trapani, una sconfitta che fa rabbia e che è bene cancellare completamente: è una partita che non possiamo rigiocare».
«Il Potenza è tosto, complicato da affrontare, bisognerà tirare fuori la massima concentrazione, ma faremo di tutto per tornare qui con il risultato che vogliamo. La nostra mentalità è ben definita, dobbiamo aggrapparci a quella, perché abbiamo completato un buon girone d’andata nonostante qualche punto perso in certe gare che erano alla nostra portata. Nel ritorno – conclude – si può fare anche meglio».
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