Una giornata di squalifica ad Auteri. Lo stop, dopo l’espulsione di Bisceglie, era atteso. Ed è il carico da undici dopo la sconfitta. Il tecnico guarderà dalla tribuna la gara di domenica contro il Catania. Un’altra sfida cruciale senza il siciliano in panchina. Era successo a Potenza e, in casa, con il Rende: due vittorie su due. La speranza è nella terza, che sarebbe fondamentale per riscattare la battuta d’arresto di quarantotto ore fa. Che prima o poi sarebbe arrivata si sapeva: impensabile continuare a viaggiare con la stessa andatura dell’ultimo mese e mezzo, una striscia positiva di sei successi e due pari. Più che Aquile, un Concorde. Atterrare a Bisceglie, primo k.o. nel girone di ritorno, per di più di misura e su un episodio sfavorevole (sul quale il Catanzaro avrebbe dovuto far meglio, anche se momentaneamente in dieci) non fa male più di tanto. A guardare la classifica il Trapani ha guadagnato tre punti, ma il vantaggio se l’è preso senza giocare, godendosi lo stesso 3-0 a tavolino sul Matera che il 20 aprile toccherà ai giallorossi. Le carte in tavola non sono cambiate troppo e poco importa se la Juve Stabia, incastrando un altro mattoncino nel suo primato, sembra sempre più irraggiungibile (almeno a vederla dal “Ceravolo”). Rimuginare sull’1-0 incassato in Puglia non ha senso, a patto di saper dimostrare che la prestazione sottotono non è stata la spia di un appannamento più generalizzato. Gli etnei da poco in carico a un allenatore esperto come Novellino rappresentano l’ostacolo migliore – perché parecchio ostico – per capire lo stato dell’arte di Maita e compagni. A Bisceglie è stato in linea con le aspettative soltanto Riggio; quasi tutti gli altri sono incappati in una giornata negativa. Anche Auteri non ha dato la scossa con le sue mosse, sia dall’inizio che con i cambi (Ciccone esterno sinistro di centrocampo è sembrato un pesce fuor d’acqua).