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Catanzaro, una frenata che fa male

Il capitano Maita

Quando meno te l’aspetti, l’ennesima giornata storta degli ultimi due mesi ti costringe a rincorrere. Se con una vittoria il Catanzaro poteva decollare verso il secondo posto, la sconfitta l’ha riportato bruscamente a terra: per la terza piazza, che consentirebbe di evitare il turno in gara unica dei playoff, bisognerà sudare fino all’ultimo.

Con la Virtus Francavilla la sfortuna ha fatto la sua parte, soprattutto con l’autogol di Riggio, però i giallorossi devono prendersela pure con se stessi: sul 2-1 hanno creato tante occasioni per chiudere definitivamente i conti, ma fra l’imprecisione nell’ultimo passaggio e un paio di parate di Nordi, sono andati a sbatterci sopra.

Rivedendo le azioni più importanti e l’andamento generale della partita, il Francavilla non avrebbe meritato la rimonta: il secondo pareggio, assolutamente episodico, l’ha trovato quando davvero era alle corde. Però dopo il terzo centro degli ospiti, Maita e compagni non hanno saputo superare il colpo.

Le Aquile hanno un problema con le rimonte, sono andate sotto in undici delle trentuno gare di campionato, ma sono riuscite a ottenere il pareggio solo tre volte, sempre nel girone d’andata: in casa con Bisceglie e Cavese, in trasferta a Matera (tre match finiti 1-1).

A Rende, a Caserta, in casa con la Juve Stabia, a Trapani, Bisceglie e Rieti, quindi di nuovo al “Ceravolo” con Catania e Francavilla, non solo non c’è stata la rimonta completa, neppure quella parziale per strappare almeno un punto. Anzi, in quattro di queste otto il ribaltone l’hanno ottenuto gli avversari: all’andata a Caserta e Trapani, al ritorno da Catania e Francavilla sui Tre colli.

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