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Crotone, la Soprintendenza ai beni archeologici: "Smantellare parte dello stadio Scida"

Lo stadio Ezio Scida di Crotone

Non c'è pace per lo stadio "Ezio Scida". A sole 48 ore dalla partita  del Crotone in Coppa Italia con l'Arezzo, la Soprintendenza ai beni archeologici di Cosenza, Crotone e Catanzaro, ci riprova a far smantellare parte dell'impianto sportivo, nonostante il Tar abbia già bocciato nel merito la precedente diffida che risaliva allo scorso anno.

Stamattina è infatti arrivata sul tavolo degli amministratori comunali una comunicazione dell'Ufficio periferico del Ministero dei beni culturali con la quale il soprintendente Mario Pagano ha rigettato la richiesta di autorizzazione da parte del Comune delle tribune amovibili allestite allo Scida nel 2016 e contestualmente ha diffidato il Comune e la società sportiva a smantellarle «ad horas».

L'amministrazione comunale ha già contattato i suo legali per un ricorso d'urgenza al Tar, affinchè sospenda il provvedimento della Soprintendenza come del resto i giudici amministrativi avevano già fatto nel settembre 2018. Tra l'altro lo scorso 26 giugno lo stesso Tar Calabria entrando nel merito della vicenda, ha  accolto i ricorsi presentati dal Comune di Crotone e dalla “Fc Crotone calcio”  ed ha annullato gli analoghi provvedimenti della Soprintendenza della Calabria con i quali era stato ordinato l’immediato smantellamento delle tribune amovibili installate nel 2016.

Sulla vicenda dura presa di posizione del sindaco Ugo Pugliese: "Con un tempismo ad orologeria - scrive il primo cittadino di Crotone - alla vigilia del primo appuntamento ufficiale della stagione calcistica, arriva da parte della Soprintendenza Archeologica la diffida allo smontaggio delle strutture amovibili dello stadio Ezio Scida. Evidentemente qualcuno o qualcuna non gradisce che il derby con il Cosenza si giochi allo Stadio Ezio Scida".

"Ho già dato mandato - annuncia Pugliese - agli avvocati per i relativi atti per ribadire le nostre ragioni già ampiamente dettate dalle sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale e ribadite dal Consiglio di Stato".

"Spero - continua - sia uno degli ultimi regali di questo Governo che su questo territorio non ha portato che problemi, che ci hanno visto e ci vedono togliere tempo alla attività amministrativa per inseguire contenziosi che tra l'altro ci provengono da altri Enti. Mi rammaricai all'epoca della sentenza, positiva per il Comune, di aver dovuto sostenere un contenzioso con una altra Istituzione ma, evidentemente, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e continua sulla stessa strada. Errare è umano ma perseverare è diabolico!"

"Questo è sintomatico del non voler risolvere i problemi ma di volerli creare volutamente e scientemente ai danni di un territorio che per avere i suoi diritti, ogni volta deve lottare con le unghie e con i denti". "Abbiamo affrontato questi muri ideologici nel passato - conclude il sindaco - e continueremo a farlo anche adesso. Ne avremmo volentieri fatto a meno. Auspico che veramente sia l'ultimo atto, l'ultimo colpo di coda di chi ha dimostrato di non amare questo territorio".

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