La missione è compiuta, nonostante tutto: il Catanzaro si presenterà ai playoff dalla migliore postazione possibile ed entrerà in scena il più tardi possibile. Sarà come quegli ospiti di riguardo che lasciano un po’ decantare l’ambiente prima di presentarsi alla festa.
Il club di Floriano Noto ha centrato la qualificazione agli spareggi promozione per la terza volta nelle quattro stagioni in cui è presidente. Ma mai come stavolta i suoi giallorossi possono coltivare il sogno con tanta consistenza: non saranno i più forti, ma sono sicuramente una squadra maiuscola con tutte le qualità al posto giusto, dalla panchina in su. Antonio Calabro ha fatto un piccolo capolavoro vincendo il torneo dei terrestri alle spalle di una Ternana marziana. Soprattutto, è riuscito a scalare posizioni su posizioni nel momento più complicato, quando un focolaio Covid sembrava potesse congelare tutto. E invece no, invece le Aquile hanno volato alto chiudendo di slancio con cinque vittorie di fila. Un’impresa, anche se chiusa con un 2-2 soffertissimo contro il Monopoli, molto più libero di testa rispetto a una formazione avanti due volte, con Pierno prima e Garufo dopo, e due volte raggiunta. Meno che l’Avellino ha pareggiato a Cava.
Un risultato "giusto", che premia un gruppo e una squadra che ora può godersi questo finale di stagione, giocandosi le proprie carte, forte di una grande qualità tecnica ma anche di una chiara carica emotiva. Che potrà fare la differenza.
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