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Catanzaro, i conti non tornano. Sott’accusa Calabro

Non andava bene il pareggio in trasferta con il Picerno, figurarsi quello interno contro il Potenza. In effetti, due partite e due frenate dopo lo scatto all'esordio col Francavilla non rispecchiano le attese. L'ambiente sperava e pretendeva almeno due punti in più da un trittico sulla carta più semplice di quello che attende adesso il Catanzaro: Palermo, Catania e Avellino fra il 19 e il 30 settembre.

L'antipasto è però già pronto e verrà servito domani al “Ceravolo” con lo scontro a eliminazione diretta (ore 17:30) proprio contro gli etnei per la Coppa Italia di serie C: superare una storica rivale porterebbe un pizzico di sereno in più. Si deciderà tutto in 90' più supplementari e rigori eventuali.

Al centro delle critiche domenica sera è finito ancora una volta Antonio Calabro, messo in croce sui social network per il gioco compassato, i cambi giudicati tardivi, la mancanza di incisività di una squadra che ha tenuto tanto il pallone, ma prodotto oggettivamente poco. Niente di nuovo per il tecnico salentino, ormai abituato a finire nell'occhio del ciclone di una piazza che, più o meno un anno fa, avrebbe voluto la sua testa in anticipo salvo ricredersi nel resto della stagione.

La pazienza non è mai stato l'atteggiamento dominante nella tifoseria, ma, d'altro canto, non si possono nascondere le tante difficoltà avute dai giallorossi con il Potenza.

Nello scorso torneo Calabro aveva svoltato sul piano tattico grazie a una rinuncia dolorosa: fuori Corapi e mediana a due con una coppia di incontristi per dare più equilibrio e proteggere un trequartista e due punte. Vedendo le prestazioni di Cinelli potrebbe essere arrivato il momento per un'altra scelta di questo genere anche se l'investimento della società sul centrocampista romano, e le tante qualità che può e deve avere uno da 180 partite in B, obbligano ad andarci con i piedi di piombo e ad avere quella pazienza che i sostenitori non hanno.

La situazione di Cinelli sembra opposta a quella di Cianci. Il bomber si è sbloccato su rigore, è entrato benissimo in partita nell'ultimo quarto del match, ma soprattutto ha dimostrato di meritare più spazio (compatibilmente con la condizione atletica del momento) e di poter formare una coppia ben assortita con Vazquez. L'argentino e il ragazzo di Bari vecchia si sono cercati e trovati, il penalty è nato su questo asse, la presenza di due punte vere è stata essenziale. Non sarà sempre così, ma spesso - in particolare contro avversari che si chiudono - il tandem potrebbe rivelarsi un'arma in più.

Segnando, Cianci può ritrovare fiducia dopo il periodo sfortunato, causa infortunio a un piede, coinciso con i mesi clou della scorsa stagione e con la crisi nera del Bari: «Fare gol è sempre un'emozione - ha detto l'attaccante, votato dai tifosi come il migliore in campo -, è stato un peccato non aver ottenuto i tre punti, però la squadra ha provato a farcela in tutti i modi. In una gara bisogna tenere conto anche degli avversari, noi dovremo essere più bravi a sfruttare le occasioni che ci capitano, a partire da noi attaccanti, per dare più aiuto. Siamo comunque una squadra forte, altrimenti non avremmo riacciuffato il risultato dopo quel gol incassato a poco dalla fine. Siamo stati bravi e questo significa che il nostro gruppo è unito e che tutti sono sulla stessa barca».

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