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Catanzaro, bicchiere mezzo vuoto. Ad Avellino non c’è stata la svolta

Alla squadra di Calabro manca l’atteggiamento da “vera” big

Antonio Calabro, allenatore del Catanzaro

Il punto non basta, il quinto pareggio consecutivo è un altro semaforo rosso alle ambizioni del Catanzaro. Una premessa è doverosa: uscire indenni da Avellino non ha lo stesso peso delle “x” con Potenza e Catania, però serviva una svolta – possibilmente unita a una prova di forza – che non c’è stata. E Antonio Calabro non può ritenersi al sicuro in panchina.

Dopo il buon primo tempo con l’occasione da rete clamorosamente sprecata da Verna, la ripresa è stata meno positiva, più in favore degli avversari che hanno colpito una traversa, quindi una frazione per parte e risultato giusto da parte di «due squadre in cerca di autore», come le ha definite su Facebook il presidente della Lega pro Francesco Ghirelli. Non gli si può dare torto.

Più di ogni altra cosa, ci si può e ci si deve interrogare su cosa continua a mancare alle Aquile: il coraggio di osare, la voglia di imporsi, l’atteggiamento da “vera” big. In sei partite di campionato si è visto soltanto con la Virtus Francavilla, per certi versi nei primi 45’ della gara di Palermo e stop. Ed è anche su questo piano che deve rimboccarsi le maniche Calabro, atteso da un fondamentale per il suo futuro martedì pomeriggio al “Ceravolo” con la Fidelis Andria. Non vincere ancora aprirebbe inevitabilmente la crisi tirandosi appresso la guida tecnica.
Naturalmente, società e proprietà non sono contente di questo inizio di campionato. Gli investimenti corposi e le altissime aspettative non sono stati finora bilanciati da riscontri sul campo: il Bari è già sei punti avanti, i problemi dello stesso Avellino, appaiato a quota otto, non consolano, così come non può consolare l’imbattibilità che in campionato dura dal 3 marzo. Non serve a niente. Al di là delle lacune in termini di gioco e finalizzazione, i giallorossi non hanno ancora mostrato lo spirito che l’anno scorso li ha contraddistinti.

I problemi, però, non sono solo collettivi. Finora hanno steccato anche i colpi di mercato. Vazquez è partito col botto segnando una doppietta e poi ha pagato i problemi in fase di finalizzazione di tutta la squadra. Cianci ha segnato un solo gol rigore ed è ancora indietro in termini di condizione. E comunque dei due attaccanti non è in discussione l’impegno. Vandeputte ha vissuto un agosto effervescente ma si è “immalinconito” a settembre. Bombagi ha fallito la chance da titolare avuta con il Catania. Cinelli è il nodo irrisolto di questo avvio di stagione e non si sa che tempi ci vorranno per districarlo considerando che è convalescente da un infortunio. Rolando (qualche chance di rientrare per martedì ce l’ha) avrebbe tutto – tecnica, fisico, esperienza – per arare la fascia destra non ha dato quello che ci si immaginava.

E fra i reduci della passata stagione ci si aspettava decisamente qualcosa in più da Porcino, libero dalla concorrenza ingombrante di Contessa. La riscossa deve partire anche da loro.
La squadra giovedì ha pernottato in Campania ed è rientrata ieri mattina con un Frecciarossa da Salerno. Poi si è allenata a Giovino, sede della sessione fissata questo pomeriggio.

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