«O capitano! Mio capitano!». Il club ha celebrato il day after con uno scatto di Luca Martinelli. Fascia al braccio ed esultanza da “capofila” per richiamare tutti i compagni ai festeggiamenti in panchina. Come aveva fatto una quarantina di minuti prima Scognamillo, anche l'altro “braccetto” ha lanciato un messaggio di coesione del gruppo intorno all'allenatore.
Il “blocco Catanzaro” si è riformato dopo un gran gol di Martinelli, che ha sfoderato un gesto tecnico da bomber anche se di professione fa il difensore: quel sinistro al volo ad anticipare il marcatore e piazzare il pallone sul lato opposto è da guardare e riguardare. Ha sorpreso tutti tranne chi l'ha realizzato, perché la rete il centrale l'ha voluta e cercata fin da quando, due giri d'orologio prima, la Fidelis Andria aveva pareggiato con la punizione di Benvenga. «Più che il gol in sé è stato importante il suo significato - ha spiegato Martinelli -, cioè la voglia di riprendere un punteggio, di fare risultato, di ottenere il bottino pieno. Ci siamo riusciti con l'abnegazione e la compattezza che a volte ci sono mancate in queste settimane». Per uno che ne ha viste e passate tante, una vittoria non può far dimenticare tutto il resto: «Stavamo e stiamo in generale soffrendo molto il periodo, il risultato è stato fondamentale per il morale e, soprattutto, per ripartire verso il nostro obiettivo, ma questo momento non è ancora passato», ha avvisato il 32enne milanese, al quarto sigillo in giallorosso dopo quelli segnati nelle precedenti stagioni contro il Picerno e il Palermo in campionato, col Chievo in Coppa Italia. Tutti pesantissimi. «I tre punti sono vitali - ha continuato - abbiamo preparato la gara alla solita maniera, però con una consapevolezza in più, perché sapevamo quanto fosse importante per tanti motivi, quindi abbiamo cercato di compattarci ulteriormente considerando come non potessimo essere soddisfatti degli ultimi risultati. Fra virgolette - ha aggiunto - abbiamo messo la voglia, il mordente in più per farcela nonostante il pareggio avversario rischiasse di incanalare l'incontro in un certo modo, farci mostrare le nostre lacune».
Importante in attacco, essenziale dietro: il capitano non ha sbagliato nulla in fase difensiva, nessun imbarazzo anche da centrale di destra, posizione che Calabro gli ha affidato invertendolo con Scognamillo, altro “gemello del gol” di giornata al primo timbro con le Aquile. Contro la Fidelis Andria il Catanzaro ha avuto due volti: bello e determinato il primo, più sofferente (ma non meno determinato) il secondo. La squadra è convalescente, non completamente guarita. «Nella ripresa la partita è stata diversa - ha confermato Martinelli -, abbiamo sofferto un po', c'è tanto da migliorare nella gestione, il momento abbastanza complicato sul piano mentale ha fatto venire fuori alcune carenze, la paura e il timore di non riuscire a mettere in pratica ciò che dovremmo. Ciononostante abbiamo vinto e penso che questo successo possa rappresentare un nuovo inizio».
Porcino da valutare. Squalificato Villa
Neanche 24 ore dopo il successo sulla Fidelis Andria il Catanzaro è tornato ad allenarsi a Giovino. Unica sessione di lavoro mattutina per preparare la gara in casa della Paganese dell'ex tecnico giallorosso Grassadonia, in programma domenica alle 17:30. Chi ha giocato ha svolto lavoro di scarico, gli altri hanno seguito la normale routine. Per la trasferta in Campania, Calabro ha il dubbio relativo al recupero dell'esterno sinistro Porcino, che ha saltato l'incontro per un fastidio muscolare e attende l'esito di un'ecografia: non sembra nulla di preoccupante ma certezze non ce ne sono. La preparazione prosegue oggi e domani con sessioni tattiche pomeridiane. A Pagani non ci sarà Villa: l'allenatore in seconda è stato squalificato per un turno dopo l'espulsione di martedì.
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