«Più cinismo e cattiveria, in attacco come in difesa». Antonio Calabro ha indicato la rotta tante volte, l'ultima dopo il 2-0 rifilato al Messina che ha segnato la ripartenza in campionato.
Di cinismo e cattiveria ne serviranno carrettate a Torre del Greco, lunedì, per l'ennesimo scontro diretto di un girone d'andata in cui il Catanzaro ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Per occasioni prodotte e non concretizzate, i giallorossi hanno almeno tre o quattro punti in meno in classifica.
Non che nello spogliatoio ci si pianga troppo addosso per ciò che poteva essere e non è stato. Però l'intenzione di riprendersi il prima possibile il dovuto è assoluta e diventerebbe ancora più importante se si riuscisse a centrare una vittoria da “sei punti” come potrebbe essere quella in casa della Turris.
I confronti con chi viaggia in alta classifica rappresentano il profilo su cui Martinelli e compagnia devono dimostrare di essere cresciuti: finora il Catanzaro non ha vinto neanche una volta in trasferta con le prime della classe. Ci ha provato, ci è andato vicino, ha perso solo al “San Nicola”, ma raccogliere complimenti e pochi punti ha ovviamente frenato la corsa. Per essere “grandi” bisogna imporsi sui campi più difficili, non basta provarci.
Il “Liguori”, anche se la Turris ci ha già perso tre volte (vincendo le altre tre uscite), è un terreno tosto sia per la consistenza dell'avversario, sia per questioni storiche, visto che è uno stadio in cui le Aquile hanno festeggiato una volta sola, ma con il Vico Equense, non con gli effettivi padroni. Le tre visite precedenti contro le big hanno mostrato luci e ombre: a Palermo 0-0 con un tempo a testa, una traversa di Carlini e un rigore sbagliato dai rosanero; ad Avellino un altro 0-0 bloccato, con una chance vera da un lato e dall'altro, Verna per Calabro, D'Angelo per Braglia; a Bari 2-1 per la capolista dopo due regali della difesa e una partita giocata alla pari nella quale sarebbe stato molto più giusto il pareggio.
Aggiungendo pure l'unico scontro diretto giocato in casa, quello perso con il Monopoli 2-1 nella sfida dei tre legni colpiti da Bombagi, Vandeputte e Carlini, è evidente come il piatto sia quasi desolatamente vuoto.
La situazione migliora un po' se si contano i successi interni con Virtus Francavilla e Taranto (rispettivamente 3-1 all'esordio, 3-0 un mese fa), considerato che le due pugliesi sono in zona playoff a meno tre dal Catanzaro, ma il raffronto rispetto allo scorso campionato è ancora negativo: nel girone di ritorno le Aquile avevano vinto tutti gli scontri diretti tranne quello con l'Avellino, passato grazie a una rete in fuorigioco (e pur sempre battuto all'andata).
Le ultime prestazioni - a Bari, in particolare - hanno restituito buone impressioni, ma parziali perché non affiancate dal risultato. La Turris non è una big nel senso pieno termine, ma se ha appena un punto in meno in graduatoria vuol dire che si è comportata come una big.
Notiziario. Tutti negativi i tamponi a cui si è sottoposto il gruppo-squadra dopo aver incontrato il Messina (che aveva un positivo al Covid). Sulla via del recupero Rolando e Porcino, nessun problema per Vandeputte.
Coppa Italia. Stabilito l'orario della gara Albinoleffe-Catanzaro di giorno 24, valida per i quarti di finale. Si giocherà alle 14.30
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