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Catanzaro, forza dei numeri e rabbia propria degli umili

Ritorno dei quarti dei play-off: col Monopoli servirà l’approccio giusto. La crescita tecnica per scacciare i vecchi fantasmi

Un altro appuntamento con la storia, in un certo senso anche per smentirla. Per cancellare i brutti ricordi di una maledizione chiamata playoff, dimostrare che entusiasmo, programmazione, qualità, lungimiranza, investimenti e una tifoseria che ci crede, possono fare la differenza.
È il momento di dimostrare di essere da Catanzaro. Gli uomini di Vivarini lavorano per andare avanti continuando il percorso tecnico che, negli ultimi mesi, numeri alla mano ha portato i giallorossi a essere tra i migliori interpreti della Serie C.

Servirà la forza dei grandi e la voglia degli umili. Fondamentale mantenere salda la concentrazione sul match col Monopoli, senza guardare più avanti. Le beffe del passato devono avere insegnato qualcosa, sopra ogni altra che l’avversario non va sottovalutato in nessun caso e in nessun momento della partita. Figuriamoci se di fronte domani al “Ceravolo” ce ne sarà uno che in campionato ti ha battuto due volte e che in questi playoff è stato capace di ribaltare un accoppiamento difficilissimo come quello contro il Cesena, perdendo all’andata e travolgendo i bianconeri a domicilio.
Catanzaro forte di un organico completo, con ricambi all’altezza da sfruttare a gara in corso, come tra l’altro accaduto in Puglia con Carlini e Rolando. Un vero lusso potere contare su atleti di questo genere, in categoria, che partono dalla panchina. Nomi alla mano, le Aquile hanno tutto per poter non avere paura di nessuno.

La parola passa ora di nuovo al campo, giudice supremo nel quale velleità e potenzialità devono trovare riscontro. Le gare secche nascondono insidie e incognite da gestire con l’esperienza, l’unità del gruppo, la smania di giocarsi nuove carte.
Scaramanzia a parte, il Catanzaro può vantare una proprietà da applausi per gli sforzi profusi in questi anni, una piazza pronta a spingere con passione chi scenderà in campo.
Dare forma alle aspettative, alle speranze, ai sogni è la missione: undici sul rettangolo verde del “Ceravolo”, tutti i cuori giallorossi fuori.

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