Moltiplicare il vantaggio, non amministrarlo. Per dimostrarsi “grande”, indicare a tutti che la strada è solo all’inizio, il Catanzaro deve fare la voce grossa. Senza pensare che la vittoria per 2-1 ottenuta all’andata possa bastare. È una buona garanzia, ovvio, ma se una squadra ha l’ambizione di puntare alla B, possiede le qualità tecniche e caratteriali per riuscirci, non esiste che speculi sul risultato di martedì sera: il ribaltone firmato Iemmello è una valvola di sicurezza perché le Aquile hanno dalla loro non solo due risultati su tre, passerebbero in semifinale anche con una sconfitta di misura (da regolamento non sono previsti supplementari o rigori), ma è una extrema ratio, non una leva stabile.
«Il Monopoli ha un gioco semplice ma molto efficace, che mette in difficoltà chiunque. Noi abbiamo lavorato per essere pronti preparando altri accorgimenti per non sbagliare questa gara», ha detto Vivarini, in serata, dopo la rifinitura allo stadio. Il calcio che ha costruito in questi sei mesi, cioè l’attitudine a imporsi sempre, comunque e contro qualsiasi avversario, fa immaginare quello che aspetta nel tardo pomeriggio di oggi uno stadio caldissimo e pieno come non si vedeva da diciott’anni: il Catanzaro è votato a dirigere, a fare la partita perché ce l’ha nel Dna e perché non esiste ragione di preparare 90 minuti di attesa e ripartenza. «Partite del genere non si preparano da sole, serve tantissima attenzione, ma noi ci arriviamo nel modo giusto, consapevoli che di fronte abbiamo una grandissima squadra che avrei preferito non affrontare».
Il “Ceravolo” merita una prestazione top: sono stati venduti più di diecimila biglietti, la curva “Capraro” e i “Distinti” sono sold out, le tribune laterali quasi. È scontato il colpo d’occhio d’altra categoria, la piazza ha finalmente rotto gli indugi dopo una stagione un po’ tiepida e ha rispolverato l’attaccamento concreto dei momenti che contano. «Il nostro pubblico deve aiutarci nei momenti più caldi e complicati, può anche risolverli da solo. Sono importanti la tattica e l’aspetto atletico, ma ciò che conta di più è quello mentale formato dal singolo calciatore, dallo spogliatoio, dall’allenatore e dallo spirito di squadra. Io mi aspetto che il gruppo si gasi e tiri fuori tutte le sue potenzialità in questi playoff. Il pubblico conterà tantissimo, ha un entusiasmo che si avverte andando in giro per la città e che i giocatori devono assimilare». Ne avranno bisogno: «A Monopoli la squadra è partita bene, ha creato occasioni con Cinelli e col rigore costruito a dovere, però nei momenti di difficoltà dobbiamo essere ancora più bravi. Va detto che lì avevamo pure un po’ di ruggine per il lungo stop, giocare ci ha ridato brillantezza e sicurezza. Poi Iemmello è Iemmello, lo abbiamo preso per la qualità in finalizzazione, ma in gare del genere mi aspetto che tutti tirino fuori le proprie migliori qualità individuali».
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