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Catanzaro, un casting senza sosta. Spunta Fabiani per la carica di ds

L’ex messinese ha firmato i recenti successi della Salernitana

Un tranquillo weekend… di ricerca. È sempre la figura del nuovo direttore sportivo a occupare i pensieri del Catanzaro. La «pazza idea» Daniele Faggiano sembra diretta al tramonto: il sondaggio c'è stato, la constatazione che un ds come lui sia quasi impossibile da raggiungere per una società di serie C anche. Non si tratta, nel suo caso, solo di una questione di costi, ma c'entrano anche la categoria di riferimento e le tante opportunità che, qualora lasciasse la Sampdoria, Faggiano avrebbe sotto mano in Serie A.

Al momento le Aquile stanno valutando altre quattro figure. La più ingombrante e affascinante è quella di Angelo Fabiani, negli ultimi otto anni una delle colonne della Salernitana che ha compiuto il doppio salto dalla C alla A con la proprietà Lotito-Mezzaroma.

Fabiani è stato l'uomo-mercato all'Arechi fino a quando il club granata non è stato rilevato da Iervolino, ha provato ed è riuscito a non far disintegrare lo spogliatoio nei mesi in cui non si sapeva che fine avrebbe fatto la società (salvata a pochi minuti dalla possibile radiazione dal torneo). È uno che ha contatti a qualsiasi livello (ha portato Ribery in Campania) e ha vinto in qualsiasi categoria lavorando nelle piazze più diverse, da Ascoli a Messina, da Terni a Grosseto.

Anche Fabiani, come Faggiano, ha tanti estimatori nel calcio che conta: si parla di lui per un ruolo nel settore giovanile della Lazio; in inverno era stato accostato alla Sampdoria; accende interessi in Serie B. Di conseguenza la trattativa è in salita, però secondo i giallorossi non è nemmeno impossibile se il sessantunenne ds romano si convincesse ad abbracciare e sviluppare un ambizioso progetto pluriennale.

Fabiani è dunque il preferito nel quartetto di nomi più concreti attualmente in corso di valutazione a via Gioacchino da Fiore. Gli altri sono Ivano Pastore, Francesco Musumeci e Massimo Bava, torinese per quasi un decennio a capo del settore giovanile del Toro. Pastore, fra i tre, è probabilmente quello che ha lasciato la miglior impressione, un anno fa, alla proprietà: aveva incontrato direttamente il presidente Noto, che poi scelse Pelliccioni sposando una delle proposte avanzate dal dg Foresti, adesso orientato su Musumeci, calabrese d'origine che ha lavorato con i giovani della Pro Vercelli nelle ultime due stagioni.

Tuttavia, non si possono escludere sorprese considerando le tante autocandidature che stanno arrivando ai vertici: una delle ultime è quella di Oscar Magoni, che sta per lasciare alla scadenza di contratto (30 giugno) la Feralpisalò. Il Catanzaro sperava di chiudere rapidamente il capitolo ds, ma potrebbe aver bisogno di almeno una settimana per tirare le somme.

Quanto ai calciatori, nessuno vorrebbe andar via, però qualcuno potrebbe essere costretto a farlo definitivamente: Vandeputte tornerà al Vicenza per fine prestito, le Aquile proveranno a riaverlo, solo che il campionato disputato dal belga ha attivato l'interesse dell'Empoli e di altre squadre di B oltre che degli stessi veneti. Sarà difficile rivederlo al “Ceravolo”.

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