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Catanzaro, mostra fiero il “tesoro” dalla panchina: Bombagi e soci funzionano

Anche le alternative incidono in maniera determinante nel cammino trionfale della capolista

Bombagi

Francesco Bombagi è uno dei tanti simboli del Catanzaro matematicamente campione d’inverno. Una squadra che è molto più dei gol di Biasci e Iemmello, delle giocate di Vandeputte o della solidità della difesa, di una manovra di categoria superiore o della produzione offensiva a cinque stelle. Il vero punto di forza è la qualità di tutta la rosa: le “alternative” sono praticamente allo stesso livello dei “titolari”.
Incide molto anche chi gioca meno: è successo tante volte. Contro il Francavilla Bombagi ha rafforzato il concetto a modo suo: con una doppietta fondamentale per blindare il successo. Il 33enne sardo ha aspettato 17 gare per timbrare il cartellino, ma ne è valsa la pena: «Molte volte dipende dai momenti in cui entri, sul 4-0 è spesso un lavoro di gestione che di ricerca dei personalismi, e io non li amo tanto i personalismi, quindi se entro sul 4-0 mi dedico alle coperture perché penso serva quello. Delle volte, al contrario, entri in situazioni in cui c’è da spingere un po’ di più, come contro la Viterbese, quando un’occasione l’ho avuta anche se me l’ha parata (Fumagalli era in stato di grazia, ndr). Io sono contento di tutte le mie prove, l’importante è farsi trovare sempre pronti».
Lo spogliatoio è compatto come e più dell’anno scorso, un elemento che, alla lunga, può risultare determinante per le fortune di una compagine che sta dimostrando per intero tutto il suo valore: «Tante cose voi non le vedete – ha sottolineato Bombagi –, tipo l’abbraccio con Dimitri (Sounas, ndr) dopo l’incontro, per me sono cose importantissime a livello umano, siamo veramente molto uniti. Viviamo le settimane per migliorarci, curiamo ogni aspetto, le piccole sfaccettature di una partita, prendiamo gli errori che commettiamo, capitano sempre, e cerchiamo di limarli. Questo deve essere il nostro credo fino alla fine, per mantenere alto il livello della concentrazione e il divertimento, che è importante anche quello».
Per Bombagi è anche una corsa su sé stessi, non solo sugli avversari: «Ognuno si deve porre degli obiettivi in situazioni del genere perché l’attenzione è un attimo che si perde. Per me l’obiettivo è battere qualsiasi record, al di là delle vittorie, quindi giocare le migliori partite che posso da qui alla fine dell’anno, sono concentrato su questo. Penso si noti quando prendiamo un gol o un’azione quanto ci arrabbiamo, anche se abbiamo un vantaggio di tre o quattro reti. È ciò che dobbiamo continuare a fare».
Bombagi ha già vinto la C a Pordenone, è abituato ai contesti di vertice: «E quando si vince c’è sempre qualcosa di bello in una squadra che non può non ricordare esperienze simili. È facile fare paragoni, a Pordenone il gruppo era molto importante come lo è qui, seguivamo giorno per giorno un obiettivo superiore a quelli personali, è quello che si respira anche nel Catanzaro».
Dove, in più, c’è la spinta della rivincita. La delusione playoff di Padova è una molla: «L’anno scorso abbiamo fatto una grande ricorsa finita con una bella bastonata. Tutti avevamo una voglia matta di ripartire, in ritiro dal primo giorno c’era questa voglia di recitare la parte dei cattivi in campionato. Ed è quello che stiamo facendo ricordando sempre la bastonata che abbiamo preso».

Il confronto di Foggia

Domani, ore 14:30, il quarto di finale di Coppa Italia Serie C allo “Zaccheria”, senza tifosi giallorossi: trasferta vietata per intemperanze in autogrill nel viaggio per Pescara. Il Catanzaro affronterà il Foggia in Puglia anche lunedì sera (20:30) per il posticipo di campionato.

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