Niente come il “Ceravolo”. Il ritorno a casa è quanto di meglio potesse esserci per rilanciarsi dopo il pareggio di Foggia. La fortezza costruita da Vivarini, finora, ha dato ai giallorossi il massimo dei punti e dei benefici: nove vittorie su nove, quindi ventisette punti su ventisette, con ventinove gol fatti e appena tre reti subite. Nessuno come il Catanzaro in questo girone. Lo stadio di casa è il picco nel quale osano le Aquile e soltanto loro.
Passo dopo passo questo gruppo sta provando a riscrivere alcune pagine di storia del club. A partire dal rendimento interno. L’ultimo a riuscire in un filotto del genere era stato il primo Catanzaro di Auteri, nella stagione di Seconda divisione 2009-10, chiusa senza macchia sui Tre colli. L’allenatore di Floridia era arrivato addirittura a quindici brindisi di fila al “Ceravolo” prima di frenare per un pari. Per eguagliarlo la strada è ancora lunga, ma intanto mettere in conto la decima tacca, domenica contro il Potenza (ore 12:30), avvicinerebbe di un’altra tappa il traguardo.
I lucani, da quando hanno chiamato in panchina Raffaele, hanno collezionato più pari che successi, ma non hanno ancora perso una partita in campionato col barcellonese al timone. Lo hanno fatto in Coppa, proprio a Catanzaro, però era una sfida fra seconde linee in cui quelle giallorosse non hanno avuto grossi problemi a levarsi di torno i pur bravi ragazzi ospiti. Fra qualche giorno sarà diverso, tuttavia la disparità di forze resta evidente oltre al fatto che Martinelli e compagni hanno dimostrato di sapersela cavare in tutti i modi e contro chiunque, specialmente al “Ceravolo”.
Un rapido ripasso della fin qui esaltante cavalcata domestica. Prima perla: Picerno battuto 4-0 con una ripresa sul velluto dopo una prima mezz’ora di fatica. Contro il Latina i giallorossi hanno calato la cinquina per infrangere il muro dei laziali, durato quasi un tempo prima crollare di schianto. Terza gioia: Messina sconfitto con un 3-0 facile perché avviato da un regalo del portiere ospite. Quarta moneta nel salvadanaio: Viterbese piegata in rimonta 3-2 nell’unica sfida vinta di misura davanti ai propri tifosi.
Quinta sinfonia: Juve Stabia regolata 2-0 in una prova generale del 2-0 più importante, quello inflitto al Crotone in una gara dominata. Il derby è stato un diamante con Iemmello alfiere e Curcio giustiziere in uno scontro diretto portato dalla propria parte senza se e senza ma, con buona pace di tutte le successive (e lunghe) recriminazioni dei cugini. Da lì è scattata la mini fuga che è diventata un pochettino più larga di recente. Settima e ottava a cadere a Catanzaro, tutte e due per 3-0, sono state le matricole campane, Gelbison e Giugliano, tutte e due soverchiate di forza e con l’onore delle armi. La nona, l’ultima fin qui, ha coinvolto il rimaneggiato Francavilla dell’ex Calabro, schiantato 4-1. Nove successi ottenuti, sempre meritando. Nove perle tutte importanti. Ora bisogna aggiungere la decima per chiudere il girone d’andata al massimo delle possibilità.
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