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ll Catanzaro ha quattro motivi per alimentare la fuga solitaria

Condizione fisica e mentale, calendario, identità di squadra e fattore ambientale sono gli aspetti che fanno sorridere Vivarini

Condizione fisica e mentale, calendario, identità di squadra, fattore ambientale. I quattro (buonissimi) motivi per continuare la fuga in vetta. Il Catanzaro riparte con la forza della tranquillità e dei risultati, i migliori mai ottenuti nella storia del club e, fino a questo momento, anche della Serie C. Da oggi, con la ripresa degli allenamenti (sabato 7 in campionato con il Taranto al “Ceravolo”, ore 17.30), Vivarini potrà proseguire l’opera facendo leva sui tanti fattori – oltre alla classifica – che spingono le Aquile.
Il primo riguarda lo stato di forma del gruppo. Dal punto di vista delle gambe come da quello della testa, Martinelli e compagni stanno meglio di tutti gli altri: non hanno mai subito gli avversari sul piano atletico, non hanno mostrato cali di rendimento a livello generale. I successi ottenuti sul campo hanno contribuito a fortificare un “pensiero” focalizzato sull’obiettivo a lungo termine e creare un circolo virtuoso fra atletica e psicologia che si è aggiunto alla superiorità tecnica. Non c’è stato bisogno di richiami di preparazione: erano sufficienti otto giorni di stacco per ricaricare le pile e riavviare (da oggi) il motore. Per altri quattro mesi e mezzo a tutta.
Il secondo aspetto importante in questo momento è il calendario. Vivarini avrà modo di ricordare a tutti una verità incontrovertibile: «Ogni partita può essere difficile, sta a noi renderle semplici». Però una cosa è ricominciare dopo la sosta in trasferta a Monopoli (come farà il Crotone), un’altra è aspettare in casa il Taranto oppure, nel turno successivo, fare visita al Latina mentre l’inseguitrice dovrà ricevere il Pescara. Ancora, il Cerignola al “Ceravolo” per il Catanzaro, la trasferta con il Monterosi per i cugini. Discorsi del genere sono sempre aleatori perché solo sulla carta, però i valori cristallizzati in un girone quelli sono e i giallorossi, finora, li hanno sempre fatti pesare: aumentare il vantaggio in classifica è una possibilità concreta e chissà come verrebbe assimilata dall’inseguitrice.
Terzo aspetto, fondamentale, l’identità di squadra unita alla profondità di un organico che ha una ventina di potenziali titolari. Vivarini non deve toccare proprio nulla, né ha bisogno di rinforzi dal mercato. Il Catanzaro gioca a memoria da inizio torneo e lo ha fatto, senza contraccolpi al ribasso, anche quando infortuni, squalifiche o acciacchi hanno obbligato l’allenatore a cambiare interpreti. La qualità e varietà della manovra garantisce ai giallorossi il lusso di non dipendere da singoli, che al contrario sono esaltati dai princìpi ripetuti sul campo da un anno a questa parte.
Quarto e ultimo motivo per pensare positivo: l’entusiasmo della piazza è altissimo. La sosta è servita ai giocatori per rifiatare, i tifosi ne avrebbero fatto a meno. A Picerno, 23 dicembre, erano oltre 600, nelle dieci gare in casa sono stati quasi 70.000 con una presenza media di 6.981, più di qualsiasi altra squadra in C. Sabato, con il Taranto, saranno almeno altrettanti. Il contesto, finora, ha dato una mano.

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