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Profeta in patria? Iemmello può. A Catanzaro (quasi) sempre in gol

In casa ha steccato solo con la Viterbese, poi pioggia di reti. Ben 10 dei 12 gol in campionato li ha realizzati al “Ceravolo”

Il “Ceravolo” è il castello di “re Pietro”. Quando sente i suoni, le voci e il profumo di casa, Iemmello si trasforma in una sentenza. Dieci dei suoi 12 gol in campionato li ha segnati nelle gare casalinghe. Diventano 11 su 13 contando anche l’unica partita di Coppa Italia nella quale è sceso in campo. Nel caso del centravanti, il detto che nessuno è profeta in patria va messo da parte. È anche dalle sue reti che i giallorossi puntano per ripartire con lo stesso ritmo dell’anno precedente.
Domani Iemmello sarà uno degli osservati speciali da parte del Taranto. Pietro comunque è abituato alle attenzioni particolari: in ogni incontro è il più “gettonato” dai difensori avversari, strattonato, scalciato e, probabilmente anche insultato. Ci sta, considerando il valore nettamente superiore alla categoria e l’importanza – anche tattica – che riveste per la squadra, lui che è sempre più portato a risalire il campo per aiutare in regia e aprire spazi ai compagni. Nonostante assolva bene certe funzioni da “falso 9”, Iemmello è un 9 verissimo. Lo ha dimostrato in tutta la carriera, sta continuando a farlo a casa, con lo stemma della sua città addosso.
Capocannoniere del girone, ha mancato l’appuntamento col gol davanti ai suoi tifosi solo contro la Viterbese. Quella casella vuota l’ha comunque compensata con la doppietta rifilata alla Gelbison, l’unica fino a questo momento della stagione. Una bella abitudine che si ripete da sei gare di fila nel torneo principale, sette con l’altra competizione. La striscia è stata avviata il 22 ottobre con il rigore trasformato contro la Juve Stabia. Scegliere quale sia stata la più bella delle sue reti a Catanzaro è complicato, perché fra il bolide rifilato al Latina sul primo palo, il dribbling con cui ha fatto fuori il portiere della Virtus Francavilla, il pallonetto con il quale ha superato quello del Potenza, o il sinistro che ha sbloccato il match con la Gelbison, il rischio è rimanere impalati senza esprimere una preferenza.
Più facile indicare quello più importante: è l’inserimento sul primo palo con destro mortifero che ha inciso il derby con il Crotone. Da quel blitz vincente in area, oltretutto, è scaturita la corsa verso la “Capraro” con le mani alle orecchie una volta arrivato sotto la curva: l’esultanza è diventata iconica ed è stata premiata dai tifosi, sulle piattaforme del club, come il momento più bello del girone d’andata (21,74% dei voti).
I numeri rendono con ogni evidenza l’idea di quanto Iemmello senta questa esperienza in giallorosso come una missione. Per realizzare il sogno di quand’era ragazzino. Ma pure per rispettare quel patto con sé stesso e con la società stretto un anno fa, quando per la prima volta è diventato un giocatore del Catanzaro. Profeta in patria si può. Iemmello vuole continuare a esserlo.
Notiziario. L’unico dubbio di Vivarini riguarda le condizioni di Ghion, che ieri non si è allenato per alcuni acciacchi muscolari. Non dovesse recuperare, o comunque non fosse rischiato, al suo posto giocherebbe Pontisso.

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