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Il presidente Caffo fa tremare la Vibonese: "Sono deluso e amareggiato"

Il presidente Pippo Caffo

“Mi sento deluso e amareggiato…”. Lo sfogo del presidente Pippo Caffo fa tremare la Vibonese. Nessuna bandiera bianca o ritiro anticipato ma il futuro appare meno roseo del previsto. Il re dei liquori onorerà tutti gli impegni fino al termine di questa stagione ma da giugno in poi sarà davvero un’incognita. E’ stufo per quanto sta avvenendo a Vibo e dintorni. Il Comune continua a reclamare oltre mezzo milione di euro di Tari e avrebbe addirittura proceduto al pignoramento. Nel frattempo sugli spalti dello stadio “Luigi Razza” le presenze sono ormai ridotte al minimo storico. Non più di cento paganti nelle ultime due partite di campionato. “Non vedo quel contorno che mi aspettavo – dice amareggiato Pippo Caffo – e quell’afflato di tifosi che ci incoraggiano. Abbiamo investito la scorsa estate e abbiamo detto che questa non era l’annata giusta per concorrere per il primo posto. Nonostante ciò mi sembra che i playoff non dovrebbero sfuggirci e una volta raggiunto questo traguardo vedremo cosa verrà”. Il patron ha confermato l’intenzione di fare tutti i tentativi possibili per riportare la Vibonese tra i professionisti già in questa stagione: “Ma per cosa? Per la città? Per l’ambiente? Per quale motivo dobbiamo stare qui?”, si è domandato Caffo che ha aggiunto: “Se c’è qualcuno che vuole avvicinarsi lo faccia pure. La squadra gliela do senza pretese e con la garanzia di una sponsorizzazione. La stessa di questa stagione e degli anni passati”. Si sente lasciato solo in balia delle onde, abbandonato da una città che dovrebbe fargli una statua, isolato da una tifoseria che dovrebbe coccolarlo. “Forse – l’autocritica di Caffo – non sono all’altezza della situazione, forse non so scegliere io gli uomini. Io penso di aver fatto tanto ma forse non sono io l’elemento adatto a portare avanti questa società”. Un addio preannunciato nell’indifferenza dell’Amministrazione guidata dalla sindaca Limardo che evidentemente vorrebbe risanare i conti di palazzo “Luigi Razza” con i soldi della famiglia Caffo la quale a proprie spese ha reso agibile lo stadio rifacendo l’impianto di illuminazione, quello di videosorveglianza, il restyling delle tribune e dei locali sottostanti. “Tutte cose – ha osservato Caffo – che in altre parti di Calabria e d’Italia vengono fatte dalle Amministrazioni comunali. Qui purtroppo il Comune è in perenne dissesto e noi paghiamo persino l’affitto per giocare”.

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