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Iemmello, Biasci e Vandeputte. Il Catanzaro ha i “killer perfetti”

Pietro Iemmello, Tommaso Biasci e Jari Vandeputte. Il tris che ha deciso le ultime sfide con il Monopoli fra playoff e campionato. I pugliesi sono stati per anni la bestia nera del Catanzaro, poi sono saliti in cattedra quei tre. Possono e devono farlo anche domani, c’è una corsa verso la promozione diretta da riavviare con la stessa premessa di sempre: le individualità al servizio della squadra. E, si spera, con uguale conseguenza: la squadra che esalta le individualità.
Nessuno sa riuscirci come il Catanzaro di Vivarini (squalificato, in panchina tocca a Milani), che stavolta è obbligato a ribadirlo per due ragioni: riscattare la prima sconfitta in campionato da un lato, affrontare al meglio l’avversario in questo momento più in forma del girone. Il Monopoli ha vinto quattro delle ultime cinque partite rilanciandosi in zona playoff. Non c’è squadra che abbia fatto più punti di questa allenata da Pancaro nel breve periodo. Il tecnico è uno dei tanti ex della sfida insieme al ds Pelliccioni, al difensore goleador Mulè (passato in Puglia a gennaio ha già segnato due reti) e al giallorosso Sounas. Pancaro è anche quello col dente più avvelenato per un’esperienza fugace e non indimenticabile (tre mesi nella parte finale del torneo 2017-18) che sperava di prolungare finché il club, scegliendo Auteri, non gli diede il benservito. Quindi occhi aperti affidandosi alle certezze di sempre e ai tre “ammazza-Monopoli”.

Lo scontro diretto più recente, all’andata, infrasettimanale di martedì 19 ottobre, l’ha griffato Vandeputte. Come? Con un tiro da tre: movimento ad accentrarsi e sinistro rasoterra dalla distanza finito proprio all’angolino. Il belga partiva da destra per l’assenza di Situm, domani (con il croato in campo) Vandeputte si muoverà da sinistra, la corsia dalla quale sa essere devastante. La scorsa primavera, nei quarti di finale playoff, il segno l’hanno lasciato i due attaccanti. Biasci ha chiuso il discorso qualificazione con un destro mortifero al 27’ del primo tempo della gara di ritorno (21 maggio). Si giocava al “Ceravolo” davanti a poco più di undicimila spettatori. Iemmello aveva messo in discesa il passaggio del turno nel match d’andata (17 maggio): con il Catanzaro sotto di 1-0 e dopo un rigore sbagliato da lui stesso, la doppietta del “perdono” e del ribaltone, prima di testa-schiena, poi con un “tiraggiro” in seguito a una finta di classe.
Diario. Infermeria vuota e curva piena, notizie confortanti da Giovino e dal botteghino. Ieri pomeriggio Scognamillo ha lavorato regolarmente col resto del gruppo, quindi non sembrano esistere controindicazioni al suo impiego: il fastidio avvertito a un ginocchio (per una botta) durante l’amichevole di giovedì con la Primavera è acqua passata. La disponibilità di biglietti per la “Capraro” è terminata in 24 ore e sono già sicure quasi 6.200 presenze. Fra il meteo clemente, la voglia di rivalsa dopo il ko di Viterbo e gli striscioni appesi dagli Ultras in più punti della città («Tutti allo stadio) si può superare quota ottomila.

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