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Il Catanzaro punta a conquistare l’ultimo trofeo di un anno record

Contro la formazione emiliana alle Aquile basterà anche il pareggio per portare a casa un altro successo prestigioso

Domani si gioca, finalmente. Novanta minuti più recupero per provare a prendersi anche la Supercoppa e mettere da parte, almeno per un po’, la vertenza Vivarini. Dopo settimane in cui la piazza ha discusso soltanto del rinnovo dell’allenatore, degli alti e bassi che sta vivendo una trattativa il cui incontro decisivo si terrà nella prossima settimana, il Catanzaro può tornare a esprimere ciò che sa fare meglio: il suo calcio.
Nessuno, in questa stagione, è stato bravo quanto Martinelli e compagni. In seguito alla vittoria sulla Feralpisalò (2-1) nell’esordio della competizione, il risultato dello scontro fra lombardi e Reggiana di sabato scorso (3-1) ha lasciato ai giallorossi la pole: basterà un pari per alzare il trofeo. Questo non vuol dire che al “Città del tricolore” le Aquile speculeranno. Avranno lo stesso atteggiamento di sempre, orientato a imporre e dominare il gioco, seguendo i canoni imparati a memoria in un anno e mezzo di educazione… “vivariniana”: vincere attraverso la prestazione, provarci sempre pur contro avversari dello stesso livello. Come la Reggiana.
È prevedibile una gara show vista la vocazione “giochista” che hanno pure gli emiliani. Gli oltre duemila tifosi giallorossi che hanno acquistato un biglietto (c’è tempo fino alle ore 19 di questa sera) si divertiranno. Del resto, lo hanno fatto in tutte le partite dell’annata, in casa o in trasferta. Il tecnico ha quasi tutti a disposizione, l’unica eccezione è Situm, che lavora a parte da giorni (lo ha fatto anche ieri) per l’infiammazione a un tendine, potrebbe essere convocato dopo la rifinitura di stamattina, ma non può dare adeguate garanzie. Il resto dello spogliatoio sta bene e Vivarini è orientato schierare i titolari abituali fatta eccezione per l’esterno croato, che verrà probabilmente sostituito da Brignola. Il ballottaggio da sciogliere è in attacco: fra Curcio e Biasci il primo sembra favorito, è uno fra i più in forma della comitiva, ma il secondo non è tagliato completamente fuori.
Il contratto Il nodo sul rinnovo dell’allenatore verrà sciolto solo dopo la partita di Reggio Emilia. Il passo avanti che la società attendeva da Vivarini c’è stato, dunque le distanze sul piano economico si sono notevolmente ridotte, se non annullate.
L’intesa definitiva, però, non è ancora raggiunta e non potrà essere raggiunta se non con un incontro chiarificatore fra la proprietà (che nel frattempo ha pensato a potenziali sostituti, tipo Fabio Caserta) e il cinquantasettenne abruzzese. Insomma, non c’è nulla di scontato anche se i risultati, il gioco, tutto ciò che è stato fatto in un anno e mezzo di lavoro fino a una promozione da record, sarebbero argomenti fortissimi per la conferma del tecnico.

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