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Catanzaro, serve aumentare la forza fisica della squadra

Dopo la promozione: lo stadio di Lecce sarà indicato come alternativa al “Ceravolo” dove sono in corso lavori

Sarà il “Via del mare” di Lecce lo stadio che il Catanzaro indicherà come alternativo al “Ceravolo”. Negli ultimi giorni i due club giallorossi hanno trovato l’intesa per l’eventuale utilizzo dell’impianto salentino. Decisiva, per la decisione favorevole al “prestito”, l’amicizia di vecchia data fra il presidente Floriano Noto e il collega Saverio Sticchi Damiani.
Ovviamente, la speranza delle Aquile è di cominciare il campionato di B nello stadio di casa, dove ieri sono partiti i lavori di rifacimento del terreno di gioco con la rimozione, eseguita da due ruspe, dell’erba e del fondo immediatamente sottostante, mentre fra oggi e domani dovrebbero essere avviati gli scavi più profondi.
Il tempo per preparare lo stadio dei Tre colli alla categoria non manca, considerando che per la Coppa Italia si esordirà in trasferta (chiedendo l’inversione del campo) e che pure il campionato inizierà fuori. Solo che la data di scadenza per presentare la domanda d’iscrizione fissata al 20 giugno imponeva alla società di indicare un impianto, come seconda opzione, che fosse già omologato agli standard cadetti nel caso in cui non fosse pronta la prima. Dopo l’istantaneo no per l’Arechi, il “Via del mare” – e la disponibilità del Lecce come del capoluogo salentino – si è rivelata provvidenziale.
Forza. Il mercato in entrata sarà anche una questione di… fisico. Al piano superiore serviranno chili e centimetri in più. Un piccolo assaggio è arrivato nelle partite di Supercoppa contro la Reggiana e, in particolare, la Feralpisalò, probabilmente la più attrezzata da questo punto di vista fra le vincitrici dei gironi. Non che il Catanzaro ne fosse privo, ma la sua caratteristica prevalente è stata la qualità tecnica abbinata all’intensità. Quindi il ds Magalini e l’allenatore Vivarini stanno cercando elementi che irrobustiscano (nel senso letterale del termine) ogni reparto. A partire dalla difesa.
In una fase in cui ancora si ragiona per identikit, un profilo che sarebbe adatto in termini di caratteristiche fisiche, oltre che tecniche, è quello di Eric Botteghin.
Premessa: non c’è una trattativa in piedi con il centrale brasiliano che nelle ultime due stagioni ha giocato per l’Ascoli di cui è anche capitano con un altro anno di contratto. Però è un giocatore che piace molto a Vivarini, che nei mesi scorsi ha espresso pubblico apprezzamento. Alla soglia dei trentasei anni (li compirà a fine agosto) non è l’ideale in un progetto come quello del Catanzaro, che punta a svecchiare la rosa, non ad appesantirla. Il brasiliano, tuttavia, può rappresentare il prototipo del difensore di cui si è a caccia perché abbina fra qualità tecniche e fisiche, è bravo palla al piede e fortissimo nel gioco aereo (è alto 193 centimetri). Magari non Botteghin, ma un giocatore simile (e più giovane) sì.
Palazzina e Giovino. Il Comune ha spostato di qualche giorno (dal 9 al 14 giugno) il termine di presentazione delle offerte per gli interventi di edilizia nella palazzina e sugli spalti. La Provincia ha pubblicato la manifestazione di interesse per la vendita del campo di calcio (e annessa struttura spogliatoi) del Poligiovino. Il prezzo a base d’asta è di un milione di euro. Il club, che negli anni l’ha trasformato nel quartier generale della prima squadra, è interessato all’acquisto.

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