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Catanzaro come il Napoli con Iemmello e Vandeputte

Il tandem giallorosso al pari di Osimhen-Kvara: bomber e uomo assist infallibili

Vandeputte esulta dopo il gol

Cosa ha accomunato il Catanzaro di Vivarini al Napoli di Spalletti? La vittoria in campionato sostanzialmente mai in discussione, il vantaggio mostruoso sugli avversari e il conseguente, larghissimo anticipo con cui è arrivato il trionfo, il gioco mai speculare e sempre orientato al dominio pur nella diversità di moduli e di alcuni principi, l’attesa lunghissima vissuta dalle due tifoserie, 17 anni dall’ultima promozione in B per quella giallorossa, addirittura 33 per lo Scudetto partenopeo. E ancora, i tecnici che hanno dimostrato di essere i più bravi nelle rispettive categorie, calciatori fortissimi in ogni reparto, ma anche l’unione fra il capocannoniere e il miglior uomo assist, che è un aspetto che capita raramente a qualsiasi livello. Iemmello e Vandeputte per le Aquile, Osimhen e Kvaratskhelia in azzurro.
Le proporzioni da tenere in considerazione sono obbligatorie, ma in termini assoluti i due giocatori del Catanzaro hanno addirittura fatto meglio del tandem napoletano. Pietro ha segnato 28 gol in campionato, bottino che gli ha dato il titolo di re dei bomber di tutta la serie C, non solo del girone di riferimento. Jari ha consegnato ai compagni 21 servizi vincenti, cifra stratosferica nel panorama professionistico, come solo il suo connazionale De Bruyne. In Serie A la squadra di Spalletti è volata grazie alle 26 reti di Osimhen e ai 10 assist di Kvara, quindi pure loro in doppia cifra, ma con un impatto complessivo inferiore - sul piano numerico - rispetto ai giallorossi.
Si può muovere un’obiezione: la massima serie è molto più complicata della C, il nigeriano ha saltato alcune partite per infortunio e Mondiali, mentre il georgiano è stato l’unico a raggiungere la decina di assist in tutta la A. Certo, però è anche vero che Iemmello e Vandeputte non sono scesi da Marte per giocare in C, erano elementi teoricamente di categoria che dovevano dimostrare di valere il piano superiore facendo la differenza. Ci sono riusciti. Quanto al dato in sé, cioè l’aver sommato capocannoniere e miglior assistman, in terza serie è una circostanza ancora più rara che in A, dove nell’ultimo decennio è capitato altre tre volte: Cavani e Hamsik nel Napoli 2012-13, Immobile e Cerci al Torino nell’annata successiva, Immobile e Luis Alberto nella Lazio 2017-18. Nessuno di loro aveva vinto il campionato come Osimhen e Kvara. E come Iemmello e Vandeputte. La loro è una connessione che funziona alla grande da un anno e mezzo, come del resto hanno funzionato nel migliore dei modi tutte quelle della squadra nel gioco corale che ha esaltato le individualità messo a punto da Vivarini. Nel calcio si dice che i calciatori di qualità riescono sempre a trovarsi bene insieme: magari non è sempre vero, nel caso dei giallorossi sicuramente sì. Il belga ha mandato direttamente in porta il catanzarese in sei occasioni, un terzo del bottino personale e quasi un quarto nel bilancio di gol del centravanti. La prima volta è capitato contro il Messina a fine settembre (dopo che Iemmello aveva spedito a bersaglio il compagno), poi ad Andria (anche lì il bomber aveva prima assistito l’esterno), quindi contro il Crotone nel derby d’andata; nel girone di ritorno è successo col Cerignola, di nuovo con la Fidelis Andria e a Castellammare. Il club è a caccia di rinforzi, però chi segna e chi fa segnare ce l’ha già in casa.

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