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Il Catanzaro cerca il bis con lo Spezia. Si torna al “Ceravolo” con dodicimila tifosi

Vivarini: «Rispetto e umiltà come sempre, ma nessuna paura». Chance per D’Andrea

Ghion in cabina di regia


Dal vuoto di Lecce al pienone del “Ceravolo”. Dal silenzio del Salento ai boati dei Tre colli. Uno stadio verso il sold out (ancora pochi biglietti disponibili nelle tribune Est e Centrale) per spingere il Catanzaro contro lo Spezia. I tifosi per avere una marcia in più contro una delle big del campionato. «Rispetto e umiltà come sempre, ma nessuna paura», ha detto Vincenzo Vivarini alla vigilia di questo che è il vero battesimo del fuoco casalingo dopo la domenica in esilio.
«È un peccato avere avuto pochissimo tempo per preparare questa gara perché ritengo lo Spezia una delle migliori squadre del torneo», ha spiegato l’allenatore prima della rifinitura serale nell’impianto di casa: «Oltre a chi è rimasto dall’anno scorso, i liguri hanno fatto acquisti di livello alto, saranno protagonisti per i primi posti. Ci sarebbe stato bisogno di qualche giorno in più di recupero e preparazione a una partita complessa sotto l’aspetto tattico – ha ribadito il tecnico –. Per caratteristiche lo Spezia non è facile da affrontare, nella fase di non possesso creerà problemi al nostro modo di giocare, per cui dovremo trovare soluzioni e saper soffrire consapevoli, comunque, che anche l’avversario ha i suoi limiti».

Il successo sulla Ternana ha dato punti in classifica e inciso – nel bene – sulla testa dei giocatori, che possono sfruttare l’onda lunga dell’entusiasmo: «Stiamo bene per quel risultato, sul piano atletico e soprattutto perché saremo in 12, l’appoggio della nostra gente sarà molto importante, servirà tutto l’anno e aiuterà a ovviare a qualche gap che potremo avere».
Questo non significa che i giallorossi non siano ancora da lavori in corsi: «Le nostre armi sono l’organizzazione e l’applicazione. Siamo a inizio campionato, dunque un cantiere aperto perché non sappiamo ancora quali sono i valori individuali della rosa, non è detto che la formazione schierata contro la Ternana sia la migliore. Stiamo studiando e ci stiamo rendendo conto del livello del torneo e sgobbiamo per ottenere in breve tempo il miglior Catanzaro possibile».
Tre giorni dopo l’ultima uscita, stasera il coach potrebbe variare qualcosa fra i titolari, magari D’Andrea al posto di Oliveri: «Qualche cambiamento può starci, a me piace farlo poco soprattutto dopo una vittoria, ma la rosa è adatta, quindi possiamo dare la possibilità a tutti di mostrare le proprie qualità». In ballottaggio sono comunque in tanti: Iemmello non è al massimo ed è insidiato da Donnarumma, Krajnc scalpita per soffiare il posto a Veroli, Stoppa è in palla, Pompetti in crescita, Pontisso una certezza. «Contro la Ternana i cambi hanno ridato vigore ed energie», ha sottolineato Vivarini ricordando che non esistono 11 titolari.
Di diverso, rispetto all’anno scorso, è sicuramente lo stadio, i Distinti senza barriere, un terreno di gioco nuovo di zecca: «Mi sembra veramente bello, il manto erboso fra 20 giorni sarà fra i migliori della B, ai Distinti la gente in certi posti è sul campo e i tifosi vicini sono la cosa più bella del calcio. A Lecce è stata una gara surreale per l’assenza di pubblico, avevamo il problema di trovare motivazioni, ma i ragazzi sono stati bravi a superarlo e fare risultato».
Oggi la caccia al bis, con 12mila persone a spingere alle spalle. Lo Spezia è fortissimo, il Catanzaro può farcela. Nell’era Vivarini coraggio, organizzazione e qualità non sono mai mancate. In entrata è vicinissimo l’ingaggio del difensore Kevin Miranda (2003) dal Sassuolo.

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