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Il Catanzaro vuole crescere ancora. Vivarini pensa in grande

Serrare i ranghi e migliorare la tenuta della difesa. O meglio, evitare di concedere tutte quelle occasioni con cui il Lecco ha riaperto una partita che sembrava chiusa. In un avvio di campionato praticamente senza macchie – e ci mancherebbe altro, visti i risultati – c’è un solo aspetto di cui Vivarini non è stato contento: la gestione della parte finale della gara di Padova perché dopo che si domina per un’ora, come ha fatto il Catanzaro, andando sul 2-0, certi cali di tensione e di attenzioni non sono ammessi. Una cosa era la Serie C, dove Iemmello e compagnia esercitavano un dominio a tratti imbarazzante. Un’altra è la B, dove l’equilibrio è generalizzato e l’inerzia di una sfida può cambiare in una manciata di minuti. Il modo in cui il Lecco si è rimesso in carreggiata non è andato giù al tecnico. Lui stesso, in sala stampa e nei giorni seguenti, l’ha ammesso sottolineando che pure i giocatori non erano contenti per quanto successo.
Un buon segno: se una squadra non rimane soddisfatta di una vittoria per 4-3 significa che può trarre una lezione dagli sbagli commessi. Capitava anche l’anno scorso, quando a parziali battute d’arresto (i 2-2 a Cerignola e Avellino, per esempio) sono seguite accelerate fortissime. «Correggere gli errori e rafforzare i nostri principi», ha scritto su Instagram Andrea Fulignati. Figuriamoci se un portiere che ha chiuso la scorsa stagione come il meno battuto di tutta la Serie C potesse sorvolare sul fatto di aver beccato tre gol in un colpo solo. «Equilibrio massimo, questo serve per continuare nel nostro percorso», ha aggiunto il numero 1. Insomma, un invito alla maturità e al senso di responsabilità, piedi ben piantati a terra e la consapevolezza di dover migliorare. Nonostante un primo posto in classifica (insieme al Parma) che non fa illudere nessuno nello spogliatoio. Non che la fase difensiva del Catanzaro sia stata finora insufficiente. Anzi, pure la rete subita Ternana per una grande giocata sull’asse Mantovani-Raimondo, si sarebbe potuta evitare se solo linea arretrata fosse stata qualche metro più bassa. Incidenti di percorso che possono comunque starci considerando che in questa categoria Vivarini ha deciso – giustamente – di difendere di sistema per aumentare la solidità evitando di esporsi all’uomo contro uomo che in B può riservare brutte sorprese. Infatti contro la Cremonese e soprattutto contro lo Spezia erano arrivate risposte magistrali e per sessanta minuti pure il Lecco aveva ricevuto solo briciole. Però il calo dell’ultima mezz’ora non può non aver fatto suonare un campanello d’allarme per le possibilità garantite ai lombardi: i calci d’angolo dai quali sono piovuti i primi due gol, la palla persa da cui è nato il 3-4 finale sono state ingenuità.
Sono queste ingenuità che Vivarini proverà a correggere nella lunga preparazione allo scontro con il Parma. Costruiti per risalire in Serie A con un progetto iniziato un anno fa, gli emiliani saranno il banco di prova più difficile e per questo veritiero per una squadra – il Catanzaro – che non vuole smettere di stupire.

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