Quota cento gol in Serie B è sempre più vicina. Con quello segnato contro il Lecco Alfredo Donnarumma è arrivato a novantatré e non ha intenzione di fermarsi. A lui, però, interessava soprattutto riprendersi il centro della scena dopo una stagione da dimenticare alla Ternana.
Il Catanzaro e una sua vecchia conoscenza come Vincenzo Vivarini gli hanno dato un’opportunità. Non poteva lasciarsela sfuggire: «Quando un allenatore ti conosce la possibilità che ti voglia c’è sempre, ma la trattativa non è nata subito, si è creata in un secondo momento, quando mi sono sentito con il mister: da lì si è concluso tutto in poco tempo. Io avevo voglia di cambiare aria e ripartire da zero, ritrovare Vivarini era la soluzione migliore. E una piazza importante come questa,con questi tifosi, è la situazione giusta, ne avevo bisogno». Il rapporto fra Donnarumma e Vivarini è stato fra i motivi del successo dell’attaccante: «Il 50% di quello che sono ora è merito suo, per motivi tattici e tecnici, con lui mi sono consacrato e per la prima volta ho segnato più di venti gol in un campionato», ha detto il bomber trentaduenne richiamando l’annata da ventidue centri a Teramo.
Sono passate otto stagioni, Vivarini e Donnarumma sono stati in tandem anche a Empoli, ma non si ritrovavano da un po’: «Vivarini è cambiato tanto, è sempre orientato a un calcio offensivo e di possesso, anche se in altri modi. L’approccio, però, è sempre uguale, con i calciatori e come lavora». Arrivato a metà agosto, Donnarumma ha dovuto recuperare il ritmo partita dopo un periodo da separato in casa a Terni: «Lì mi mancavano le gare, però penso di stare bene ora, ho solo bisogno di fare le mie cose».
Spesso in coppia con bomber di livello (Lapadula, Caputo, Coda, Torregrossa), Alfredo ha sempre trovato sintonia con loro anche fuori dal campo: «Creare grandi rapporti al di là dello spogliatoio, con le famiglie, mi piace». Quanto all’armonia in allenamento, i tifosi aspettano di vederlo insieme a Iemmello: «Quando ci sono le qualità basta poco per trovarsi. Con Pietro ci sarà occasione di giocare insieme. La concorrenza? In B è logico ci siano alternative, non si può pensare di giocare soli, ma io la scelta l’ho fatta a prescindere da chi c’era davanti».
A Padova contro il Lecco Donnarumma si è sbloccato: «La dedica del gol va a me stesso, avevo rabbia, volevo ricominciare a segnare e far bene. E poi, ovvio, quando vivi momenti particolari chi ti sta vicino è la famiglia, quindi la dedica è anche per loro». Catanzaro l’ha riportato a sud, praticamente casa per uno di Torre Annunziata che poi ha girato quasi tutta Italia: «Che passione che c’è, mille tifosi in trasferta non si vedono neanche in A. La gente ti trasporta e c’è il mare, che adoro. Sono contento di essere qua». Domenica il Parma, test durissimo per una squadra partita alla grande e inaspettata capolista: «Non c’è niente di scontato in B, ne ho viste di tutti i colori, però mi aspettavo che, rispetto alle altre, una squadra come il Catanzaro, costruita per vincere la C, arrivasse preparata in B, perché ha gioco e identità. Contro il Parma– ha concluso – sarà la prima gara importante e vera, un bel banco di prova per noi».
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