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Catanzaro, scatta l’allarme difesa. Vivarini potrebbe cambiare qualcosa a Bari

Gli otto gol subiti tra il Lecco e la sfida di domenica scorsa con gli emiliani fanno riflettere

Otto gol subiti in due partite sarebbero troppi per chiunque, quindi pesano ancora di più per una squadra che «non è abituata» a imbarcare acqua in maniera tanto abbondante. Le tre reti incassate dal Lecco in trasferta sono passate in cavalleria per tanti motivi: la vittoria, il primo posto in classifica, il dominio esercitato sugli avversari per un’ora, il calo di attenzione fisiologico quando si era sul 2-0. Sommando la gara contro il Lecco alle cinque sberle prese dal Parma non possono non suonare alcuni campanelli d’allarme.
L’ha ammesso lo stesso Vivarini domenica sera. Toccherà a lui trovare contromisure immediate che dovranno anche cercare di colmare il pesante vuoto lasciato dall’assenza per infortunio di Situm, fuori non meno di un mese. Il Catanzaro proverà a reagire a Bari, stadio quasi mai tenero per i giallorossi che aumenta il coefficiente di difficoltà, ma la squadra di Vivarini ha comunque già dimostrato di essere capace di imporsi contro formazioni sulla carta più attrezzate (vedi Spezia). A patto, appunto, di correggere i tanti errori mostrati con il Parma, individuali e di sistema.
È stato evidente a tutti che i calciatori emiliani avevano una o due marce in più per velocità e forza fisica (oltre che per qualità tecniche) rispetto a Iemmello e compagni. Per questo sarebbe stato meglio un atteggiamento un po’ più prudente: anche in tal caso, è stato proprio Vivarini a sottolinearlo richiamando l’approccio più accorto avuto con la Cremonese. È probabile che qualcosa del genere la rivedremo a Bari. Gli uno contro uno che il Parma ha dominato hanno ribadito che la forza dell’anno scorso (affrontare gli avversari uomo contro uomo anche in difesa) può rivelarsi un punto debole in questo campionato: Krajnc è stato spazzato via da chiunque passasse dalle sue parti, Brighenti era in giornata no, Scognamillo si è trovato in mezzo a un tornado, Situm e soprattutto Vandeputte hanno riscontrato difficoltà negli aiuti.
E infatti il primo, il terzo e il quarto del gol sono stati simili per preparazione ed esecuzione oltre che sinistramente speculari a tante reti confezionate dal Catanzaro di Vivarini (che ha dovuto ammettere anche questo).
Il tecnico potrebbe cambiare qualcosa nello schieramento (Krajnc e Scognamillo centrali, Brighenti terzino destro vista l’assenza prolungata di Situm) o negli uomini, ma sono solo ipotesi da verificare e provare in settimana (oggi pomeriggio la ripresa a Giovino). In attesa. Il club aspetta altri accertamenti (a Villa Stuart) per avere un quadro preciso delle condizioni di Situm (sospetta rottura legamento collaterale mediale), che ieri ha sostenuto i primi esami in Calabria dopo l’infortunio al ginocchio destro causato dal fallaccio di Zagaritis. Uno stop di almeno due-tre mesi per il croato è probabilmente la migliore delle ipotesi.
Domani la Corte sportiva d’appello discuterà il ricorso presentato dalla società sulle tre giornate di squalifica di Oliveri (che ne ha scontate due): venisse accolto, l’esterno sarebbe disponibile per la trasferta di Bari. Fondamentale considerando il forzato forfait di Situm.

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