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Il Catanzaro vuole mostrare i muscoli anche al Cittadella: Vivarini non soffre di vertigini

L’ottimo pareggio conquistato a Bari ha dato una spinta notevole a tutto il gruppo. Domani al “Ceravolo” grande chance. La squadra giallorossa ha subito ritrovato fiducia e le solite dinamiche di gioco

Una lucidata all’autostima, alla consapevolezza e – perché no? – anche alle ambizioni del Catanzaro. Il pareggio di Bari vale più di un semplice punto in classifica. Per come la squadra ha saputo imporsi prima e soffrire dopo (non troppo, per la verità). Per come ha interpretato e retto il copione generale. Ovviamente per come ha reagito, alla sconfitta con il Parma e al vantaggio dei pugliesi. Con le mosse di Vivarini che hanno dato scacco a Mignani e qualche protagonista inatteso – da Sounas a Katseris fino a Verna – per interrompere la striscia negativa di quattro ko al “San Nicola”.
Le Aquile continuano a stupire chi non le ha viste giocare nell’ultimo anno e mezzo: domenica tifosi e addetti ai lavori del Bari sono rimasti a bocca aperta per tutto il primo tempo; i fischi che dalle gradinate hanno riservato ai beniamini di casa all’intervallo sono stati eloquenti. I pugliesi dovevano vincere a tutti i costi, se non l’hanno fatto è anche – soprattutto – per i meriti del Catanzaro. Nel duello a distanza Vivarini ha sorpreso il collega. Sostituzioni ruolo per ruolo (Katseris per Situm come terzino destro), ma con un atteggiamento e una fase di costruzione dal basso diversi rispetto al solito: non solo il portiere, i due centrali difensivi e il terzino sinistro, ma pure il terzino destro hanno partecipato alla prima impostazione, quindi quattro uomini e Fulignati invece del tre più uno delle altre gare.
Katseris ha avuto la consegna di restare più dietro in avvio di azione, il contrario di Situm, quasi sempre più alto, sulla fascia o come mezzala. Mignani ha ammesso che non se l’aspettava e il Bari non ha trovato una risposta concreta per tutto il primo tempo: quella mossa è stata il trampolino per punire gli avversari sulle corsie (splendida, per esempio, l’azione del parziale 1-2) oltre che per vincere la battaglia in mezzo, dove Pompetti e Verna, supportati dal sacrificio di Biasci e Donnarumma, si sono dimostrati coppia efficiente e ben assortita.
Un assist di Vandeputte non fa più notizia, anche se il pallone che ha messo sulla testa di Sounas per l’1-1 è stato calibrato al millimetro. In teoria non farebbero notizia nemmeno i gol dello stesso Sounas e di Verna. Però non era scontato che il greco potesse fare la differenza nel passaggio dalla Serie C alla Serie B: ha smentito gli scettici e a Bari ha tirato fuori la sua migliore prestazione in questo torneo, con la perla di un gol di testa che è una primizia, almeno in giallorosso, oltre che il suo centro numero 13 in 63 partite.
Quanto a Verna, mediano per eccellenza, ha già eguagliato la sua media realizzativa stagionale: due reti in questo torneo, le stesse di quello precedente e della sua prima (su quattro) stagione a Catanzaro. Tutte pesantissime. Non è mai stato un semplice portatore d’acqua, con Vivarini ha migliorato e aumentato il suo coinvolgimento nel gioco e si sta confermando utilissimo con i suoi inserimenti in area avversaria.
Ultimo, ma non per importanza, Katseris: l’assist a Verna è stata la ciliegina su una prova maiuscola anche per applicazione tattica. Se il ragazzo è quello di Bari, con lui e Oliveri Vivarini può benissimo tamponare il vuoto lasciato dall’infortunio di Situm.

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